Colui che da tempo state aspettando oggi è qui sulle vostre strade

Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,19-28)

Ogni persona ha bisogno di sicurezza, di non sentirsi continuamente aggredito o messo in discussione.

Il bisogno di identità certa è anche alla base di  tutte le tensioni con gli immigrati, con gli stranieri.

Spesso prevale sull’accoglienza, sulla solidarietà, ci chiude a riccio sulle nostre posizioni credendo con questo di poter mantenere il nostro equilibrio: Rinasce il leghismo, che spesso deborda nella difesa ad ogni costo e contro ogni sentimento umano dei propri diritti che in genere, guardando ad una equa distribuzione tra tutte le persone di buone condizioni di vita, sono solo privilegi.  

Un attentato alla sicurezza del potere dei giudei e della classe dirigente era la figura austera di Giovanni che nel deserto si era fatto una innumerevole schiera di seguaci.

Era un rivoluzionario di Dio, non metteva in pericolo la vita di nessuno, ma aveva un compito unico: preparare la gente ad accogliere una novità assoluta nella vita, il vangelo, la persona di Gesù.

I giudei, che capiscono quanto sia palpabile nella gente il desiderio di un nuovo slancio nella vita religiosa, si preoccupano  di tenere sotto controllo tutto e provocano Giovanni ad uscire allo scoperto: Che cosa è tutta questa messa in scena, con questa povera gente che ti sta seguendo? Chi credi di essere? Un profeta, per caso?

Quello che tu dici è già tutto scritto nei testi sacri: Che bisogno c’è di mobilitare la gente in questa avventura spirituale che rischia di indebolire la religione del Tempio?  

E Giovanni, alla grande si proietta nel futuro che tutti attendevano, in Gesù … e punta quel dito che molti artisti hanno ritratto nelle loro opere pittoriche e scultoree a Gesù dicendo: Ecco l’agnello di Dio.

E’ una presentazione del Figlio di Dio, che noi facciamo tutti i giorni nella messa: Avere qualcuno che ti indica con la sua vita dove devi andare, che ti presenta quello che nella tua interiorità aspettavi da sempre è una gioia, è una speranza.  

Giovanni l’ha fatto indicando Gesù, noi lo possiamo fare testimoniando la quotidianità di una vita accogliente, non prevaricatoria e nemmeno chiusa su se stessa, prudente, ma attenta alle domande dirette personalmente a noi, che Dio pone nelle vite dei poveri, i volti di Gesù oggi per noi. 

E non è facile, ci vuole allenamento, qualche volta si può anche sbagliare facendoci imbrogliare da falsi poveri, ma sono sempre troppe le volte che sbagliamo perché abbiamo il cuore indurito, chiuso in se stesso, pure arrabbiato contro chi invece si spende per i poveri.

2 Gennaio 2020
+Domenico

 

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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