Una riflessione sul Vangelo secondo Marco (Mc 6,35-44)
Attorno ai tuoi ideali spesso si uniscono i tuoi amici, le persone con cui hai tante volte parlato dei tuoi sogni e assieme imposti le tue nuove conquiste, i tuoi impegni, il tempo di lavoro e il tempo libero.
Insomma qualcuno ci crede a quello che proponi: ti segue, vuole aiutarti, ti dimostra la sua amicizia, si sente investito anche lui di qualcosa di buono da essere e da fare.
Gesù ha già con sé alcuni che lo seguono, ma la maggioranza della gente fa fatica a entrare in una nuova mentalità umana e religiosa, non ha mai avuto nessuno che l’aiutava a prendere decisioni vere di vita, a tirar fuori la propria grinta per qualcosa per cui valeva la pena di vivere.
Il ritratto di Gesù è di una umanità attenta a tutti e convincente: A Gesù gli si muovono le viscere (compassione infatti è quello che prova per loro e questa parola è tipica di chi è in profonda partecipazione alla vita degli altri, come una madre per i propri figli.).
Non è nessun disprezzo, ma solo una decisione ancora più forte di seguire la sua strada, quella che gli ha indicato Dio suo Padre.
Nella gente che lo segue c’è una grande attesa, una fame di verità e lui con un miracolo grande ripaga questa fame di verità dei suoi ascoltatori che, dimentichi dei propri interessi e dello stesso nutrimento, lo avevano seguito in un luogo solitario, con la brama tutta umana di chi si sente tirato fuori dalla sua solitudine, forse anche disperazione, sicuramente di adattamento al ribasso e percepisce nelle sue parole speranza e novità di vita.
Gesù coinvolge anche i suoi discepoli, in questo gesto.
Già emerge la loro mentalità chiusa; di fronte a un bisogno collettivo essi sanno solo dire: che si arrangino.
Non sanno ancora che con Gesù questo è un verbo da togliere sempre dal loro vocabolario.
Infatti, come viene espresso da un altro brano di vangelo parallelo a questo, ci sta con loro anche un ragazzo con 5 pani e 2 pesci, che mette subito a disposizione di tutti tutto quello che fa la sua felicità di un giorno fuori dal chiasso della riviera del lago, anche lui alla ricerca di Gesù.
E qui Gesù che sta annunciando il regno di Dio, lo scopo della sua vita umana, inizia a preparare il terreno perché sfamati da questo pane in seguito possano tutti capire che è Lui il pane della vita, il cibo fondamentale di ogni avventura spirituale.
Lui sarà il pane vivo per la vita del mondo.
E qui si pone subito una caratteristica del regno di Dio portato e incarnato da Gesù: la compresenza di sostegno alla fame spirituale e materiale.
I suoi seguaci non potranno mai dimenticare che la persona deve essere garantita da queste due possibilità: la dignità della sua corporeità e la profondità della sua spiritualità.
8 Gennaio 2020
+Domenico