Gesù ha autorevolezza, e soprattutto è l’autorità

Una riflessione sul Vangelo secondo Marco (Mc. 1, 21-28)

Ci capita spesso per risolvere alcuni problemi concreti del nostro vivere di far fatica a trovare qualcuno di cui hai fiducia e che ha competenza e serietà per aiutarti a cavartela bene.

Talvolta manca competenza, ma il più delle volte non trovi la persona adatta che ti rimanda sempre a qualcun altro vai da questo. 

E’ mai possibile poter parlare con chi ha piena competenza o ci si deve adattare sempre al buon senso? Se questo poi capita per la tua salute o per la tua stessa vita, il problema è ancora più serio.

C’è qualcuno che può dire sulla mia vita qualche parola definitiva?  

Capitava così anche ai buoni ebrei.

La religione era arrivata a un punto di non ritorno: I riti erano freddi, la gente andava in sinagoga (in Chiesa, diremmo noi), ascoltava la Parola di Do, ma pareva una parola spenta, ingessata.

Occorreva tornare a sperare e la speranza non poteva nascere dalla routine, dalla ripetitività, dal sentito dire.

Ormai quando parlavano gli scribi davano l’impressione di chi inizia un discorso con “mi dicono di dire”: Gli scribi avevano una sorta di “regia” che dovevano seguire … era la regia del riportare fedelmente i versetti della torah, di chiosarli con i pareri autorevoli della scuola rabbinica da cui provenivano, ne riportavano le flessioni, i punti e le virgole, portavano a conoscenza la sapienza concentrata nei commentari.

Veniva spesso il dubbio che ci credessero, che si battessero per qualcosa di nuovo, di importante, di inedito.

L’elogio migliore che si poteva fare di uno di loro era: “non proferì mai una parola che non avesse imparato dal suo maestro”. Mai una volta “io vi dico che… è stato detto sempre che, ma io

Sicuramente molto fedeli, ma senza autorità.  

Quando si presenta Gesù invece è tutta un’altra cosa.

Lui è diverso: intanto parla in prima persona, non si mette a dire: mi dicono di dirvi… oppure: secondo i pareri più importanti che sono stati espressi su questo argomento sembra utile, tenendo conto delle varie situazioni che … 

Gli va qualcuno a chiedere se c’è una speranza nella vita e lui non dice: vediamo che cosa dicono gli altri. Lui dice: Io sono la via, la verità e la vita; Lui parla in prima persona.

A chi ha terrore della morte Lui dice: Io sono la risurrezione e la vita e lo dimostra con la risurrezione di Lazzaro, del figlio unico di quella mamma vedova, soprattutto lo dimostrerà con la sua risurrezione, con la sua vittoria sulla morte.  

Gesù è l’autorità, la sorgente del suo dire e del suo potere. 

Un giorno gli portano un indemoniato: Gesù non prende il libro degli esorcismi, non moltiplica preghiere formule e scongiuri, non si dilunga in formule interminabili misteriose, spesso di sapore magico, con cui si tentava ai suoi tempi di liberare gli ossessi.

Dice perentorio: taci, esci da quest’uomo! Esci, non ti chiedo per favore: Non ammette discussioni e Satana sopraffatto non osa resistere. Anzi i demoni hanno paura.  

Lui parlava con autorità, non vendeva speranze a buon mercato, ma era lui la speranza; non cercava mediazioni, ma offriva soluzioni. 

Lui era ed è la porta della vita, la parola definitiva, assoluta, potente.

E’ Lui la sorgente del nostro essere e ha in mano tutti i segreti della nostra felicità. 

Per chi cerca ragioni di vita questa è l’unica strada possibile e noi con Gesù la possiamo percorrere. 

14 Gennaio 2020
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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