Una Riflessione dal Vangelo secondo Matteo (Mt 16, 13-19)
Abbiamo da poco riflettuto su chi è Gesù per ciascuno di noi.
Oggi il Vangelo ritorna a farci la stessa domanda fatta a Pietro, perché la sua risposta è unica, da quando Pietro venne a Roma come papa della Chiesa di Gesù.
C’è una cattedra, la sedia da cui chi ha autorità parla, incastonata nella pala della Basilica di san Pietro e sotto c’è un altare detto appunto della cattedra.
Indica una delle funzioni più importanti del papa: l’insegnamento della fede vera, del vangelo vivo, della verità della fede cattolica; e noi oggi vogliamo risentirci dire quello che papa Francesco dalla sua cattedra impiantata nel Sinodo dei giovani ci ha detto:
“Contempla Gesù felice, traboccante di gioia. Gioisci con il tuo Amico che ha trionfato. Hanno ucciso il santo, il giusto, l’innocente, ma Egli ha vinto. Il male non ha l’ultima parola. Nemmeno nella tua vita il male avrà l’ultima parola, perché il tuo Amico che ti ama vuole trionfare in te. Il tuo Salvatore vive. Se Egli vive, questo è una garanzia che il bene può farsi strada nella nostra vita, e che le nostre fatiche serviranno a qualcosa. Allora possiamo smettere di lamentarci e guardare avanti, perché con Lui si può sempre guardare avanti. Questa è la sicurezza che abbiamo. Gesù è l’eterno vivente. Aggrappati a Lui, vivremo e attraverseremo indenni tutte le forme di morte e di violenza che si nascondono lungo il cammino. Qualsiasi altra soluzione risulterà debole e temporanea. Forse risulterà utile per un po’ di tempo, poi ci troveremo di nuovo indifesi, abbandonati, esposti alle intemperie. Con Lui, invece, il cuore è radicato in una sicurezza di fondo, che permane al di là di tutto. San Paolo dice di voler essere unito a Cristo per « conoscere lui, la potenza della sua risurrezione » (Fil 3,10). È il potere che si manifesterà molte volte anche nella tua esistenza, perché Egli è venuto per darti la vita, «e la vita in abbondanza» (Gv 10,10). Se riesci ad apprezzare con il cuore la bellezza di questo annuncio e a lasciarti incontrare dal Signore; se ti lasci amare e salvare da Lui; se entri in amicizia con Lui e cominci a conversare con Cristo vivo sulle cose concrete della tua vita, questa sarà la grande esperienza, sarà l’esperienza fondamentale che sosterrà la tua vita cristiana. Questa è anche l’esperienza che potrai comunicare ad altri giovani. Perché “all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva ”
22 Febbraio 2020
+Domenico