Subito lo seguì, scattò, volò

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 5, 27-32)

<<Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi! ”. Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.>>

Sentirti prospettare davanti una scelta di vita chiara, decisa cui puoi rispondere risoluto, senza tentennamenti è bello.

Purtroppo invece tante nostre vite si devono trovare la strada nell’incertezza, devono vivere di tentativi, prove, ripensamenti, approssimazioni: Ne imbocchi una che sembra la più adatta e non t’accorgi che è un vicolo cieco, hai fatto tanti sogni, ti han promesso che si sarebbero realizzati se avessi seguito quella strada, se avessi scelto quella facoltà, quegli studi, quella professione, poi alla resa dei conti non conta più niente, è cambiato il contesto, sono diverse le aspettative della società.  

Chi ti ha consigliato e ti ha messo in cuore prospettive di futuro o faceva i suoi interessi e gli servivi soltanto o non si portava dentro le risposte alle promesse che faceva.

Gesù invece sa guardare nel cuore degli uomini e vede che sono fatti per cose grandi e osa stanarli dai loro loculi, osa tirar fuori anche noi dal nostro piccolo orizzonte autosufficiente che è sicuro solo di accontentare non di esaltare e portare a piena realizzazione. 

E’ così quando passa davanti al banco delle imposte.

Lì c’è gente che conta i soldi, che li riscuote, che li sa far fruttare, li impiega, li gira, fa bonifici, costruisce piani di finanziamento, accontenta e spreme. Il guadagno è sicuro.

E’ proprio un bel lavoro: comodo, pure onesto, se non fosse per quel rapporto con i romani, gli occupanti che vivono da parassiti.

Una vita può ben essere impostata così: 9-12, 15-18. Che vuoi di più?

Mi resta anche del tempo libero.

Ma il cuore vaga altrove, il pensiero si porta ogni giorno  su domande destabilizzanti:

  • Ma è proprio qui tutta la mia vita?
  • Sono venuto al mondo per stare dietro a un banco a contare e a far quattrini?
  • La forza che mi sento dentro, la voglia di spaccare il mondo, il desiderio di pienezza si può arenare su questi registri o chiudere in questa cassaforte? 

Gesù legge quello che bolle in questa vita, è Lui che ne conosce il segreto, che ci ha messo un desiderio incolmabile di bontà e lo chiama: perentorio, deciso, senza lasciare dubbi.

Non è: potresti riflettere, fare un bilancio tra entrate e uscite nel registro della tua vita. Non ti sembra che forse potresti… Non c’è nessun condizionale.

C’è un imperativo: seguimi, vienimi dietro, stammi attaccato, lascia tutto e cambia, vieni,. Quei soldi che conti non ti fanno felice, quella cassaforte che custodisci, sta blindando anche la tua vita, sta chiudendoci dentro anche i tuoi sentimenti. Seguimi.  

E Levi lasciando tutto si alzò e lo seguì.

E non si pentì mai di avere deciso di stare dalla sua parte.

Si è messo a girare il mondo per dire a tutti che Dio non ci abbandona mai neanche nello scegliere la nostra strada. 

29 Febbraio 2020
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

Rispondi