Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 5, 43-46) dal Vangelo del Giorno (Mt 5, 43-48)
<<Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?>>
Viviamo in un tempo in cui si moltiplicano i “nemici”.
Sarà il terrorismo, saranno le battaglie ideologiche, sarà la fragilità della nostra umanità, ma oggi sembra che l’arte principale sia quella di individuare i nemici e trovare tutte le motivazioni possibili per scatenare una guerra che li annienti.
Si ricorre anche alla “guerra di religione”: Si inventano guerre “sante” per dare la stura a tutto l’odio che cova tra uomo e uomo.
L’amore ai nemici invece è l’essenza del cristianesimo: Dio non ha nessun nemico, per lui siamo tutti figli.
Quel Cristo crocifisso e immolato sulla croce era stato visto come il nemico numero uno di Dio ed era ed è il suo amatissimo Figlio.
Per rendere lode a Dio, lo hanno ammazzato.
Aberrazione dell’umanità non solo contro di lui, ma quando lo stesso lo si fa per un qualsiasi uomo, per una creatura che è sempre figlio di Dio.
Non si tratta di … sforzi psicologici per mantenere la calma di fronte alle offese o una sufficiente capacità di autocontrollo per non lasciarsi coinvolgere in liti assurde, ma di un modo nuovo di pensare, di mettersi di fronte all’umanità con lo Spirito del Signore.
Abbiamo bisogno di immergerci nella infinità e gratuità dell’amore di Dio per tutti gli uomini per cancellare dal nostro vocabolario la parola “nemico”.
E’ un continuo e costante esercizio di contemplazione del suo volto nel volto dell’uomo, della sua presenza in ogni vita che Lui ha fatto nascere.
Dio non potrà mai ordinare di uccidere.
Chi uccide in nome di Dio si è costruito una “ideologia funzionale” a disegni di potere e trova utile, e molto comodo, e molto promettente, strumentalizzare la fede di gente esasperata dalle ingiustizie o montata ad arte con l’odio per praticare operazioni puramente strategiche, sicuramente non religiose.
L’amore al nemico non toglie che ci siano leggi che aiutano il rispetto, che controllano i comportamenti errati e definiscono diritti e doveri, pene e riabilitazioni, giustizia nei rapporti interpersonali e sociali, ma tutto questo lavoro ha bisogno assolutamente di un colpo d’ala, che è appunto l’amore verso i nemici.
I martiri cristiani hanno sempre saputo perdonare e dare la vita per dei fratelli che li uccidevano, che non hanno mai ritenuto nemici.
Questo dai ragazzi agli anziani ultraottantenni che venivano ammazzati e fatti martiri.
Questo amore non è opera nostra, ma di quel Dio che non ci abbandona mai.
7 Marzo 2020
+Domenico