Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 17,1-2) dal Vangelo del giorno (Mt 17, 1-9)
<<Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.>>
È da un po’ di giorni che non riesci a vedere il fondo.
Sembra che tutto si accanisca su di te.
Posso avere pazienza di fronte a chi da sempre mi avversa, mi fa dispetti, gode nel vedermi soffrire … ma spesso mi sembra che anche Dio mi abbia abbandonato: mi sembra di essere stato proprio “scaricato”, non trovo più gusto nella vita e la preghiera assomiglia più a un’illusione che a una forza.
La mia vita sarà sempre in salita…
È vero che si dice che nel buio della vita c’è sempre una luce per tutti, ma dove è questa luce? Siamo lasciati in questa esistenza ad arrangiarci da soli? O trovare appigli oggi che diventano delusioni domani?
Non erano forse giunti ancora a questo punto gli Apostoli, ma dopo la generosa risposta alla chiamata di Gesù, dopo aver lasciato tutto per avventurarsi con Lui per le strade della Palestina, speravano di poter cominciare a portare a casa qualcosa.
Pietro: hai lasciato azienda, moglie e figli, per correre dietro a questo Gesù come un adolescente; Ma ti rendi conto che a parte un po’ di notorietà, non concludi niente?
Non ti accorgi che invece attorno a Gesù si comincia a stringere il cerchio della gente che lo vuol far fuori?
Tu, Giovanni, sei giovane: a te piacciono le avventure, non devi rendere conto a nessuno del tempo che butti, ma questo Gesù ti sembra all’altezza dei tuoi ideali, del tuo entusiasmo, della tua voglia di vivere?
Già altri come te, hanno girato i tacchi e se ne sono andati.
Sono le storie delle nostre vite, le domande della nostra fede, le prove di libertà che ognuno deve affrontare.
Il credente sa che … un Amore misterioso dirige la storia, anche quando gli eventi sembrano mostrare il contrario!
I nostri occhi sono miopi, le nostre menti non hanno la lucidità necessaria per capire il disegno di Dio nella nostra storia.
Soltanto la fede ci permette intravederlo …
E Gesù prese con sé Pietro Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto e si trasfigurò davanti a loro: si è dato a vedere per il Signore che egli è.
Non han parole per esprimere l’esperienza sconvolgente che fanno di Lui: «È bello per noi stare qui».
Questo è il mio Figlio amatissimo.
Non dobbiamo anche noi trovarci degli spazi di contemplazione, di dialogo “a tu per tu” con il Signore?
Esistono nella vita umana e cristiana sempre squarci di luce: può essere una assemblea di preghiera particolarmente sentita, la visita coinvolgente a un santuario, l’incontro con un “testimone della fede” che ce la comunica con la forza della sua esistenza …
La quaresima può essere questo Tabor per noi, perché in essa incontriamo i poveri e contempliamo Gesù, incontriamo ammalati e in essi vediamo il volto di Gesù, facciamo la via Crucis e seguiamo Gesù oppure ci lasciamo incantare dall’adorazione del Risorto.
Torneranno ancora dubbi e prove, certo: proprio a questi tre si appesantiranno gli occhi e le vite nel momento della prova del Getsemani, ma Lui è il Signore.
C’è una comunità cristiana che aiuta noi gente dalle infinite debolezze e illusioni nel trasfigurarsi in speranza?
8 Marzo 2020
+Domenico