Lazzaro ha un nome, il ricco no

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 16,29-31) dal Vangelo del Giorno (Lc 16,19-31)

<<Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi>>

Che cosa può aiutare l’uomo a capire che deve impostare la sua vita sull’eternità e non sulla caducità? Come si può insegnare saggezza a chi è sepolto nella superficialità e non vede oltre le proprie soddisfazioni materiali? Come perforare il quotidiano e vedervi dentro le tracce della vita piena, eterna, nelle braccia di Dio?

Esiste davvero un al di là o è la proiezione dei nostri desideri e delle nostre frustrazioni ? E’ possibile fare un “viaggio” in questo regno misterioso, per toccare con mano ciò che ci aspetta? Ma perché l’uomo deve sempre vagare in questo buio e in questa indeterminatezza?

E’ l’eterna domanda: Dio … esiste?

È un padre buono? Dove sta? Come possiamo incontrarlo?

C’è una giustizia a questo mondo? Chi ci fa da garante? 

La tentazione subdola è quella di pensare che per dare risposta alla nostra vita ne dobbiamo uscire; non ci basta quello che siamo, ma vogliamo il meraviglioso, il sorprendente, il miracolistico.

La nostra tendenza è sempre quella di non usare la nostra libertà, di cercare evidenze a basso prezzo; è la ricerca della verità a buon mercato, è rinunciare alla forza della nostra umanità che ha già in se la capacità di leggere con acutezza i segni della vita. 

La storia non è nelle mani dei furbi, dei potenti, degli influencer di ogni tipo, ma nelle mani di Dio, che ci aiuta sempre a tenercela in mano con Lui, con la sua Parola e con la sua grande misericordia. 

Il ricco sfondato, senza nome, di là sarà senza scorta e senza banca, il poveraccio, che almeno ha un nome, Lazzaro, che tutti scartavano, sarà nel seno di Abramo, dice il Vangelo.

Ma questa non è una fantasia o un pronostico, è la verità più consistente della nostra vita!

Proprio perché nell’eternità è Dio il centro e la pienezza, il regno di Dio è già descritto bene dalla Parola di Dio.

E questa a noi basta: chi non sa fidarsi della Parola di chi gli vuole bene, ha scritto nella sua coscienza l’affanno e la disperazione. 

Non abbiamo bisogno di fantasmi o di apparizioni per credere, ci basta la Parola del Signore, ci basta contemplare ogni giorno il Cristo morto e risorto.

E’ come nell’amore: la richiesta di un segno speciale, di una prova per avere la certezza dell’amore, distrugge l’amore, proprio perché lo mette nel circuito del possesso e non del dono.

E anche Gesù nel deserto fu tentato dal diavolo, che nella sua strategia stravolgeva anche la Parola di Dio, per far prevalere la tentazione del potere.

La Parola di Dio invece nella sua semplicità ci garantisce che Dio non ci abbandona mai.

12 Marzo 2020
+Domenico
  

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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