Noi decidiamo di stare con te sempre

Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 60-69)

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Ci capita molte volte di sentirci chiamati dentro avventure più grandi di noi, di misurarci le forze per vedere se riusciamo ad affrontare la sfida: spesso è uno sport, molte altre volte invece è la vita, la famiglia, la casa, il lavoro; spesso è un ideale che ci viene proposto da chi ha grandi mete, grandi sogni e vede in noi la possibilità di una risposta generosa e vera.

San Giovanni Paolo II, quando incontrava i giovani, li sapeva spingere a ideali alti, a imprese impossibili e a tu per tu li incoraggiava: molti hanno fatto cose grandi nella loro vita, per la Chiesa, per i poveri, dietro la sua spinta.  

Era così anche Gesù, evidentemente: proponeva ai suoi discepoli cose grandi, oltre ogni possibilità umana, ma molta gente lo abbandonava; dice il Vangelo: “molti si tirarono indietro e non andavano più con Lui”.

Era sta fatta loro la proposta dell’Eucaristia, del nutrirsi del suo corpo e del suo sangue: inaudito, impossibile, troppo arduo da capire … e Gesù che vuole sempre il massimo di libertà quando fa le sue proposte, dice con molta franchezza ai suoi discepoli: “Volete andarvene anche voi? Volete ritirarvi? Sentite che non ce la fate? Vi cedono le forze? Non riuscite a fidarvi di me? Avete in cuore l’idea che io vi abbandoni, che vi lasci soli? Non ve la sentite di osare tanto?”

Non posso qui non ricordare che questo brano di Vangelo che si propone oggi nelle Messe era quello che san Giovanni Paolo II propose nella Messa conclusiva della giornata mondiale della gioventù del 2000, di fronte a due milioni di giovani, andando contro alla tradizione delle giornate mondiali, che alla Messa conclusiva propone sempre  il brano di Vangelo che ne contiene il motto, in quel caso nel 2000 era “Il verbo si è fatto carne e venne ad abitare tra noi”: era il primo capitolo di Giovanni.

Aveva davanti un mondo giovanile entusiasta, coltivato in tutte le giornate mondiali che anche con sofferenza aveva presieduto: poteva raccogliere il frutto del suo lavoro accarezzandolo di più questo mondo giovanile, addolcendo il Vangelo con altre belle frasi, che sempre Vangelo sono … invece no! Fece risuonare di fronte a quella gioventù entusiasta, che divenne pure profetica, la domanda cruda e provocatoria del Vangelo “Volete andarvene anche voi?” 

La tentazione dei discepoli di girare i tacchi a Gesù è forte: il giovane cui aveva indicato la strada della vita piena – la vita eterna: “che devo fare per avere la vita eterna?” – lo aveva lasciato; Giuda lo abbandonerà tradendolo; qualcuno che gli dice si, ma poi se ne va, lo ha incontrato pure lui: molti al momento giusto sono fuggiti. 

La debolezza va messa in conto, e non spaventa mai Gesù: Lui sarà sempre pronto a raccogliere la fragilità per cambiarla in cammino di ripresa; infatti Pietro che ha capito che nella sua vita l’unico che gliela può riempire è Gesù, dice con la sua solita ingenuità: “Signore che credi? Che noi abbiamo alternative alla tua pienezza, alla gioia che ci doni, alla pienezza di vita che ci hai fatto balenare davanti agli occhi? Tu hai parole di vita piena, oltre ogni limite, una parola che ci riempie il cuore di gioia oltre ogni misura. Tu sei la pienezza di Dio, la santità di Dio, il cielo della nostra aspirazione quotidiana e decidiamo di stare sempre con te.”

E Pietro, nella figura di papa Francesco, continua come tutti i suoi predecessori anche oggi ad alzare tutti noi alle parole più impegnative di Gesù. 

2 Maggio 2020
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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