Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 15, 9-17)
Spesso siamo in cerca dell’immagine più vera che ci possiamo fare di Dio: che volto ha? Chi è? Esiste davvero? Quale è la caratteristica che lo contraddistingue?
Di Lui ci facciamo tante immagini “filosofiche” legate alla nostra intelligenza e capacità razionale: facciamo fatica a credere che esista e poi quando tentiamo di dargli un volto non riusciamo a definirlo.
I filosofi ci hanno provato, gli scienziati pure, gli scrittori lo hanno fatto vecchio o giovane, buono o cattivo, barbuto o etereo a seconda della ispirazione o dell’uso che ne potevano fare.
Dio invece è soprattutto e solo Amore, che si comunica a noi.
Chi lo segue nella vita cristiana, soprattutto chi ne assume responsabilità nei confronti della gente, come lo furono gli apostoli lo deve testimoniare: infatti, appena fatto papa, Benedetto XVI scrisse in una lettera enciclica quello che aveva nel cuore da tutta la sua vita di prete, di studioso, di vescovo, di cardinale; ed è sempre stato solo questo: Dio è Amore e tutte le volte che ha cercato una chiave di interpretazione della realtà di Dio ha compreso che è sempre e solo l’Amore.
E’ Amore quando crea l’universo e l’uomo, è Amore quando manda il Figlio Gesù sulla terra, è Amore quando accetta che il Figlio muoia in croce, è amore nel perdono, amore ancora di più nelle vite d’amore delle creature.
E’ l’unica chiave di interpretazione della vita di Dio.
E Gesù quando si congeda dagli apostoli, non può non rifarsi a questa esperienza profonda che ha segnato tutta la sua vita di uomo: Come il Padre ha amato me, così anch’Io amo voi.
L’amore è un vortice: se ci vieni trascinato dentro, porti con te tutti quelli che conosci, che vedi, che incontri … tutti coloro che fanno parte della tua vita; così Gesù non può non trascinare in questa dimensione il gruppo dei suoi amici, e chiamarli a rimanere nel suo amore.
Potremmo stare con Gesù per solidarietà con la sua bontà, perché ci offre speranza oltre le nostre paure e inquietudini; potremmo scegliere di stare con Gesù perché ci incanta la sua Parola. Gesù invece ci dice: ci dovete stare solo per amore.
Chi vuol fare il cristiano deve sbilanciarsi dalla parte dell’amore, deve assolutamente fare di questa vita donata senza interesse, senza calcolo, senza vantaggi la sua vocazione definitiva.
Mattia, che fu chiamato a sostituire Giuda, non poteva non essere un testimone fino al dono della vita dell’amore di Dio in Gesù.
14 Maggio 2020
+Domenico