La vostra afflizione si cambierà in gioia

Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 16, 16-20)

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La chiesa universale e il santo Padre oggi celebra probabilmente l’Ascensione, noi invece italiani e romani pur avendo come vescovo e primate il papa, per decisioni prese in accordo con lo stato italiano abbiamo spostato la festa dell’Ascensione alla domenica prossima. 

L’esperienza di essere spesso lasciati soli nel nostro rischioso mestiere di vivere la proviamo ogni tanto nella nostra esistenza: l’abbiamo sofferta nei passaggi difficili dall’essere ragazzi spensierati all’adolescenza turbolenta in cui non sapevamo chi eravamo e soprattutto chi volevamo essere, abbiamo sperimentato dalla giovinezza alle scelte che ci imponeva la vocazione che ci sentivamo dentro scritta anche nella nostra carne per diventare adulti, dall’essere adulto operativo al pensionamento, a questa età della famosa “scrematura facile” …  

Talvolta però la solitudine che forse ci pesava di più è stata quella della fede: infatti alle volte, nelle storie spirituali di ogni cristiano, ci sono dei momenti di dubbio, dell’oscurità dello spirito, di notte, di silenzio di Dio.

La fede ci dice che egli è vicinissimo, ma non riusciamo a cogliere i segni della sua presenza, né fuori, né dentro di noi: questi momenti talora sono vissuti anche a livello di comunità e di umanità, complice la secolarizzazione, che ha da sempre con strafottenza predicato l’inutilità di riferirsi al Signore, oppure l’eclissi del sacro predicata e provocata ad arte da molti, la cosiddetta “morte di Dio”.  

La pandemia può anche essere uno di questi momenti, ma sono proprio questi fatti più grandi di noi in cui si può avverare una riscoperta purificata di Dio, non legata ai segni che ci vengono da sentimenti psicologici o a cultura diffusa o civiltà, ma a quelli di una visione che ha la penetrazione e l’acutezza della fede, e che sono sempre doni di Dio, non mete razionali dell’uomo. 

La presenza del Signore Gesù è essenziale nella vita della Chiesa: quando viveva in Palestina la sua presenza era fisica e visibile, e con la Pasqua e l’Ascensione è diventata una presenza spirituale, profonda e universale, non meno vera ed efficace di quella fisica.

E’ una presenza che si riconosce solo nella fede, testimoniata da cristiani, convinti di questa nuova visione della vita da far circolare tra tutte le persone. 

I segni della sua presenza ce li mostrano i testimoni dell’amore alla vita, dell’amore fino al dono di essa, della fedeltà alla nostra dignità umana, dell’adorazione a nessun altro dio che al Signore e Dio Padre di Gesù.

E dove ci sono due riuniti nel mio nome Io vi garantisco la mia presenza, senza se e senza ma.

La sua Parola ce ne garantisce la verità e l’Eucaristia ce ne indica la strada. 

21 Maggio 2020
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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