Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 7,1-5)
Possibile che tutte le volte che abbiamo l’occasione di trovarci assieme, anche in chiesa o negli ambienti di volontariato, di protezione civile … sentiamo sempre la necessità di guardare gli altri per stabilire subito gerarchie di bravura, di simpatia, e magari pure di bontà morale?!
Non ci nasce perlomeno un dubbio che abbiamo tutti da perdonarci qualcosa invece che giudicarci, che stabilire subito gerarchie di dignità, con il disprezzo o addirittura con la calunnia per squalificare sempre gli altri?!
Gesù dice con molta chiarezza e forse durezza, non certo malanimo, che “col giudizio con il quale giudicate o misurate, sarete giudicati e misurati”: questo viene detto soprattutto a noi che ci crediamo buoni, noi che abbiamo accolto il suo messaggio e ci sforziamo di attuarlo.
Abbiamo continuamente la tentazione di guardarci attorno, di stabilire delle differenze che come credenti ci riduce ad incarnare il perfetto fariseo: quello che si occupa soprattutto della sua immagine, della sua esemplarità, della sua conquista di qualche modesto traguardo di bontà, ben messo in vista magari, che prega nel tempio ritto in piedi e guarda con compassione il poveraccio che al fondo della chiesa si batte il petto.
Se tutti gli uomini e le donne fossero come noi, allora si che la Chiesa sarebbe più convincente potrebbe contare su di noi, mentre invece con tutti gli altri sarebbe la mediocrità, se non la sua fine.
Ecco, spero che questo pensiero, questa battuta non sia per un buon cristiano nemmeno una tentazione: ogni cristiano deve avere un punto di forza da vivere interiormente e manifestare nella misura che Dio gli concede, cioè la consapevolezza esplicitata senza tanti formalismi o false umiltà che solo Gesù Cristo è la bontà, la mitezza, la santità, la mansuetudine, la veracità e la verità che deve essere in evidenza sempre.
La figura di santità che ogni cristiano deve imitare, deve farsi cesellare interiormente dallo Spirito Santo: è solo Gesù Cristo e davanti a Lui diventa terribilmente difficile nascondere la trave che abbiamo negli occhi.
Uno sguardo obiettivo sulla nostra vita basterà a convincerci che abbiamo tanti motivi per amare, per rispettare, per valorizzare benevolmente i nostri simili, con i quali Dio ci conceda di fare passi, decisi, condivisi di mutuo aiuto e di santità.
22 Giugno 2020
+Domenico