Una storia d’amore garantita dal Signore

Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 19,3-12)

Dopo una ricerca talora faticosa o drammatica, ma sempre bella, vissuta con alle spalle uno sguardo d’amore, si decide di sposarsi: gli sposi mobilitano direttamente il Creatore, toccano un nervo scoperto che fa aprire il cielo, sbalzano dal letto il buon Dio perché stanno incarnando di nuovo sulla terra il suo amore e lo stanno “colorando” del loro amore.

È massima cura di Dio questo amore che si promettono e che hanno costruito assieme: per questo l’amore del matrimonio deve e può essere un amore che non muore, perché ha la forza stessa di Dio.

Ecco perché Gesù nel Vangelo vuole richiamarci al principio, al progetto di Dio, al dono che ha fatto all’umanità e ha cura che sia bello: è stato collocato nella storia realizzata da Dio, come un dono speciale di vita umana e spazio di continuazione del dono della vita questo matrimonio.

In Italia ci stiamo accorgendo che abbiamo abbandonato troppo facilmente questo piano di Dio: oggi il matrimonio non è né migliore, né peggiore di una volta, ma può diventare ciò che veramente è, dono d’amore reciproco e fedele tra uomo e donna, riflesso in terra del mistero grande di Dio; però sapete cosa impressiona? però non tanto il numero di matrimoni che falliscono, ma la sfiducia che un matrimonio possa riuscire; ci si mette assieme “finché va”, poi ci si lascia quando non va più, e i limiti di ciascuno dei due non sono più luogo di accettazione e comunione, ma di rifiuto e di divisione.

La proposta di Gesù punta in alto: la relazione di coppia è rivelazione e partecipazione alla vita di Dio. Questo caratterizza tutto il periodo di preparazione per educarsi all’amore coniugale e cercare le condizioni concrete che lo favoriscono.

Questa è arte: non è un prodotto di serie, ma è qualcosa di artigianale, creativo, pieno di speranza e di apertura al dono dell’amore che solo Dio può dare.

Si potrà anche sbagliare, non esserne veramente all’altezza di un dono così bello e impegnativo, con il dono però della misericordia e del perdono di Dio, bisogna fare del male il luogo di conoscenza ed esperienza più profonda di Dio.

Ogni persona che ama, sa di poter contare sul perdono reciproco, che nasce dal perdono di Dio.

Ricordiamo oggi San Massimiliano Kolbe, che ha offerto la sua vita in campo di concentramento ad Auschwitz in cambio di quella di un papà, che così poteva ritornare alla vita matrimoniale con la sua sposa e i sui figli, regalandogli la perennità e la continuità del matrimonio.

14 Agosto 2020
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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