La domenica è il vero sabato di Gesù

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 6, 1-5)

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In questi ultimi anni siamo passati da una esasperazione dei precetti e delle leggi, quasi a farcene una gabbia da cui è difficile liberarsi, a una assoluta mancanza di regole che non ci permette nemmeno di avere dei riferimenti sicuri nelle occasioni più importanti della vita: così è per i comportamenti dovuti nel campo religioso, nella vita di famiglia, nella disciplina scolastica, per non dire delle leggi della strada.

Per il popolo di Israele la legge non era solo una regola, ma un dialogo con Dio, un ascolto attento di Lui per impostare la vita secondo il suo piano di amore. Solo che  la legge del sabato, per esempio, da dialogo, era diventata una gabbia e la gabbia non permetteva più di vedere il grande amore di Dio.

Non è forse così per noi, cristiani di oggi, la legge della obbligatorietà della Messa alla Domenica? Non ci pensa più nessuno, né vale il ricordarlo come precetto per darle l’importanza che si merita.

Ne abbiamo inventate di scuse per non vivere cristianamente la Domenica: ci si rifugia nella necessità di vendere per vivere, si accampano tutte le pur giuste esigenze di famiglia, di stare in casa, di godersi la famiglia, di fare footing per dimagrire e tenersi in salute, di praticare sport, di fare gite.

Il riposo e la Messa alla Domenica è un precetto o è un dono? E’ un obbligo pesante o una necessità assoluta per la nostra vita cristiana? Lo trattiamo con il metro dell’interesse o con quello del dono? Chi è che decide la bellezza della Domenica, noi o Gesù?

Gesù dice ai farisei troppo preoccupati del precetto che Lui è il Signore del sabato. Certo riposare il sabato non è un insieme di gesti da compiere o da non compiere, ma è una condizione nuova da vivere.

Gesù è talmente il Signore del sabato che lo ha cambiato in Domenica: lo ha fatto diventare ancora più bello di una memoria storica del passaggio del mar Rosso; lo ha fatto diventare il giorno in cui sempre risorge da morte per noi.

La domenica non è prima di tutto un obbligo, ma una finestra di eternità che si apre sulla vita dell’uomo, è la certezza del Signore risorto che deve dare nuova speranza alla vita di ogni persona.

Se alla persona manca il riposo della domenica non è che manchi solo un necessario rifarsi le forze per vivere, ma gli manca una speranza per cui lavorare, una meta alta, un cielo non vuoto, ma abitato da Dio.

Per questo Gesù si dichiarava “Signore del Sabato”, non perché lo aboliva, ma perché lo portava a compimento con la domenica. Le spighe di grano che gli apostoli mangiucchiano girando per i campi sono una immagine viva di quel corpo di Cristo che si fa pane di vita per ogni persona.

E’ un pane che non è riservato solo ai sacerdoti per la sua sacralità, ma è disponibile a tutti per crescere: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di me vivrà per me.”

La domenica è il giorno del Signore e lo è completamente se ci nutriamo del suo corpo in quel pane che è Gesù.

5 Settembre 2020
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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