Ma noi sappiamo bene che cosa è la Domenica per noi oggi?

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 6, 6-11)

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Almeno quattro o cinque sabati sono citati nel Vangelo di Luca, in cui Gesù si sforza di far capire ai suoi  contemporanei, e maggiormente a noi, che ha dato un nuovo grande significato al sabato ebraico, anche perché con la sua morte e la risurrezione lo ha cambiato in Domenica.

E’ comprensibile il comportamento degli scribi e farisei  quando Gesù, vincendo la naturale ritrosia di un uomo che aveva una mano inservibile per la sua vita, tutta storpiata e quindi inutilizzabile per il suo lavoro, per la cura di sé, per la normalità di un rapporto umano con gli altri, dopo averlo chiamato in mezzo alla sinagoga ben visibile da tutti, gli chiede di stendere la mano davanti a sé perché tutti vedano e gliela guarisce all’istante.

Dice il Vangelo “Discutevano pieni di rabbia”: invece di restare meravigliati del prodigio e di ringraziare Dio. Che era successo? Era successo  che questo fatto fu compiuto solennemente in un giorno di sabato con tutta la forza di provocare al cambiamento che caratterizzava i gesti di Gesù; il sabato era “giorno sacro” per l’ebreo, giorno in cui non si poteva effettuare nessuna opera, anche quella di guarigione.

La cosa più importante per loro era di vedere se Gesù stava “negli schemi”, non importava loro farsi domande sui segni che Lui metteva in evidenza, non interessava loro mettersi in ascolto, ma solo essere severi guardiani di un passato che ingessava il rapporto tra gli uomini e Dio. Il Dio che avevano in mente non si commuoveva per il male di cui soffriva un uomo, ma era più interessato alla legge che stabiliva regole.

Gesù invece prevedendo il grande cambiamento che avrebbero introdotto i cristiani con la domenica voleva che il centro del giorno del Signore fosse la grande verità da Lui portata nel mondo con la sua persona: in Gesù Dio si rivela come amore, misericordia e tenerezza … non è più l’uomo per il sabato, ma il sabato per l’uomo: non è più l’uomo per Dio, ma Dio per l’uomo, perché Dio è amore. E l’amore è vero se si ama l’altro più di sè.

E’ un paradosso, ma è la verità che Dio ama l’uomo più di se … dice la Bibbia infatti” Dio infatti ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio”.

Per questo i farisei capiscono e denunciano con intransigenza il capovolgimento che sta innescandosi nei confronti del sabato e della Legge, della Sacra Scrittura.

In questo incontro con Gesù, scorre di nuovo la vita nelle mani di quell’uomo posto in centro alla sinagoga, si anticipa per lui la risurrezione dell’uomo, il suo essere messo al centro di Dio. In Gesù Dio si rivela non più come il centro dell’uomo, ma come colui che ha posto l’uomo al suo centro.

Che avviene allora? Che Dio per amore è al centro dell’uomo, che ha scoperto di essere al centro di Dio, amato alla follia da Dio … e l’uomo può amare Dio e il prossimo perché si sente amato da Dio.

La domenica allora non è una tortura, ma incontrare questo Dio che ci salva in Gesù, rivivere assieme il dono della sua risurrezione.

7 Settembre 2020
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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