Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 10, 1-12)
«Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”»
Abbiamo sempre bisogno di speranza: la nostra vita spesso si svolge nell’incertezza, nella approssimazione … viviamo di tentativi, di scongiuri qualche volta, di fortuna …
Gesù invece è venuto con una decisione definitiva: lavorare per il regno di Dio; e in Lui c’era una certezza incrollabile: “è vicino a voi il regno di Dio”.
Regno di Dio è una realtà che racchiude in se tutte le attese del popolo di Israele: quando lo udivano dalle labbra di Gesù capivano immediatamente che si trattava della loro grande speranza, della aspirazione di secoli … per loro era la fine di un incubo, la realizzazione di un sogno di popolo, incarnato in ogni famiglia, in ogni pio ebreo.
Era la certezza della presenza misteriosa, ma reale di Dio nella storia del popolo e di ogni persona: Gesù voleva che tutti si orientassero a questa attesa sicura.
Anche noi credenti oggi dobbiamo avere questa certezza: tutta l’umanità è “messe matura per la salvezza”. Il dramma dell’amore non amato, che non rinuncia mai ad offrirsi è l’orizzonte stesso della salvezza, negata a nessuno e donata a tutti.
Non è vero che il mondo va verso il peggio, che la vita diventa sempre più impossibile, che il male è destinato ad avere il sopravvento, che stiamo andando verso la barbarie. Non è vero che ci stiamo allontanando dalla salvezza.
Dio è fedele, il suo amore è senza se e senza ma. La sua promessa non è vana; il male non vincerà per quanto si faccia forte e usi tutte le astuzie per compiere la sua distruzione.
Riuscissimo a vivere con questa certezza, con la consapevolezza che il Regno di Dio, che la pace, la giustizia, la felicità non sono soltanto promesse, ma realtà che determineranno per sempre la vita dei giusti: avremmo più fiducia nel nostro semplice e povero operare il bene.
Certo, quello che vediamo ci può scoraggiare, ma abbiamo bisogno di apostoli che testimoniano il grande bene che c’è nelle vite donate di chi soffre, di chi lavora per la giustizia, di chi con semplicità ama i suoi figli, i suoi malati, di chi fa il suo dovere.
Le cronache dei giornali non sono il diario del regno di Dio, ma spesso sono soltanto il “negativo” che sta sotto un mare di bene che Dio semina in ogni creatura.
Occorre andare a due a due a rinfocolare la speranza nel mondo, perchè Dio sta con noi, è presente più di quanto lo possiamo scorgere nelle pieghe della vita.
Basta avere questo coraggio, di alzare gli occhi, di guardare il cielo, non per estraniarci, ma per avere la certezza, e l’incontro con il suo sguardo, che ci permette di essere pieni di speranza.
1 Ottobre 2020
+Domenico