Chi ha in mano la nostra vita?

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 12,13-21)

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Chi può dire di stare tranquillo perché lui è prudente, scaltro, ha fatto le cose bene e dopo un po’ di fatica può finalmente vivere soddisfatto senza problemi? Il ricco? Forse, ma oggi ci sono troppe tasse, troppi ladri … pure coi guanti bianchi.

Il povero? Non ha preoccupazioni, non ha paura dei ladri, ma c’è sempre qualcuno che lo vende per un paio di sandali.

Forse l’asceta che si è staccato da tutte le preoccupazioni materiali? Ha anche lui le sue crisi, e puntualmente si sente inutile.

Il “verde”? Lui ha creato attorno a sé un’isola di benessere, di natura, di aria pura … ma l’aria e l’acqua qualcuno gliel’avvelena sempre.

Forse il “regolare?” Io ho sempre fatto il mio dovere, non ho mai mentito a nessuno, ho sempre fatto l’onesto … ma hai attorno gente che non bada a niente, ti ammazza per quei quattro soldi che ti trovi in tasca.

Ma allora chi ha in mano la mia vita? Avere in mano la vita non significa poter conquistare benessere: le cose, i soldi, gli affetti, le ideologie, gli amici, la casa non sono una assicurazione.

Se fai dipendere la tua vita da ciò che hai, distruggi ciò che sei: Ciò che credevi essere sicurezza di vita, dissemina ovunque uova di morte. Ciò che hai e che possiedi, ti dà morte se lo consideri come fine invece che come mezzo.

E’ solo Dio che ha in mano la vita!

Stolto, stanotte, dopo il consiglio di amministrazione in cui hai spostato capitali, hai investito in nuovi mondi, hai contrattato compere fortunate, hai comperato appoggi politici … questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.

Devi lasciare tutto, resti nudo con te stesso, con la tua anima, senza portafoglio, senza libretto degli assegni: ogni bancomat è scaduto, le carte di credito annullate, cento sono già pronti ad occupare il tuo posto, a recitare la commedia dell’immenso dolore, ad affrettare un nuovo assetto, a criticare quel che sei stato.

La tua vita riprende il senso definitivo che ha cercato di costruire, se l’ha costruito bene … altrimenti resta vuota! Resta la tua coscienza ricca di quei momenti di forza che si è data in quel dialogo personalissimo con Dio, lontano da ogni telecamera che giorno per giorno ti sei mantenuto.

Quel Dio della cui presenza ogni giorno vivevi e a cui facevi posto nella tua vita, che sapevi incontrare nel volto dei poveri che, petulanti, ti chiedevano e tu con pazienza ascoltavi e aiutavi: ecco questo Dio te lo ritrovi in pienezza.

19 Ottobre 2020
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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