Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 23, 10-12) dal Vangelo del giorno (Mt 23, 1-12) nel Martedì della seconda settimana di quaresima
«E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato»
La nostra società è una società dell’immagine: se non si appare non si esiste … è la TV che decide se esistiamo o no per gli altri: se appari lì vuol dire che ci sei, i fatti devono apparire lì, le idee si diffondono lì … un fatto visto in TV è tutto un’altra cosa dall’averlo solo letto o sentito: è una realtà di cui non si può fare a meno, ma che può anche creare suggestioni incontrollabili, personalità distorte, dare più importanza all’apparire che all’essere, cambiare il modo di conoscere …
Pur senza Tv, c’è sempre stato in noi – uomini – l’impulso a farsi vedere, l’assillo della prima fila, la voglia di scrivere i nostri nomi sulle lapidi, sedere nei primi posti, farsi vedere, mettersi in mostra.
Tribune adatte a realizzare questi sogni ce ne sono molte: politiche, culturali, di piazza, di spettacolo … purtroppo c’è anche nella religione, ma il Vangelo a questo riguardo è molto preciso: “Amano i primi posti nei conviti e le prime file nelle sinagoghe; amano essere salutati nelle piazze… ma voi non siate così: chi è il maggiore tra voi sarà vostro servitore”.
Non è per falsa umiltà: se uno ha una responsabilità non deve nascondersi dietro un dito, non deve sottrarsi ai suoi compiti con la scusa di essere umile, di non voler calcare la scena … ci sono momenti in cui l’autorità deve essere presente, ma la cosa che deve essere assolutamente visibile è che il centro è sempre Gesù: è Lui il maestro, è Lui il salvatore, è la Sua parola che conta, è la Sua vita che va imitata, è il Suo Vangelo che deve stare al di sopra di ogni considerazione.
Oggi anche nelle nostre messe si torna a dare al libro della Parola il suo posto dignitoso, al crocifisso il centro, al tabernacolo una posizione di assoluta luminosità … e stiamo parlando di semplici simboli.
Quello che è più importante però è il cuore che deve avere sempre un centro che è Gesù: purtroppo si comincia sempre bene e poi lentamente si va alla deriva come quando si è seduti in una ressa e lentamente qualcuno ti spinge, si appoggia e ti trovi seduto in terra, ti toglie il posto … così anche noi lentamente togliamo il posto a Dio.
Gesù è venuto a questo mondo proprio per rimettere Dio al centro, perché è solo Lui la nostra speranza … e la dobbiamo sempre avere davanti.
2 Marzo 2021
+Domenico