Sono davanti a qualcosa di più grande di me. Dio fammi capire.

Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 1, 16. 18-21.24) nella Festa di San Giuseppe

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Molti quadri, sculture, rappresentazioni di San Giuseppe lo vedono con il volto sereno, con in mano un bastone fiorito mentre si avvicina a Maria per prenderla in sposa … e dietro a lui tanti altri giovani, belli, aitanti, che stanno spezzando con dispetto il loro bastone ormai diventato inutile: è la rappresentazione di una leggenda che dice che Maria, la madre di Gesù, sarebbe andata sposa a quel giovane cui sarebbe fiorito in mano il bastone del pellegrino che lo aiutava a fare i suoi percorsi nella vita … Solo quello di Giuseppe fiorì e ebbe Maria come sposa: è un giovane che vuol dare alla sua vita lo slancio del dono, dell’amore appassionato, della gioia di costruire una famiglia, di offrire a Dio lo spazio d’amore in cui Lui solo può far crescere le sue creature.

Ma non sa ancora che Dio ha grandi progetti su di Lui … e Dio come sempre entra nella sua vita con una domanda esigente: Dio conosce il suo cuore e sa che può dare molto … nei suoi progetti di amore pulito, gioioso, solare, un amore cui pensava – come ogni giovane del suo tempo – da tutta la vita, amore che lo illuminava nei lunghi giorni di lavoro, si introduce un dramma: Maria è incinta prima che lui le viva assieme.

La sua coscienza non dà segni di squilibrio: affronta la situazione con grande delicatezza … “Volevo bene a Maria, vuol dire che Dio mi sta provando, ma la delicatezza mia nei confronti di Maria resta intatta, non voglio nemmeno dubitare, sono davanti a qualcosa di più grande di me. Dio, fammi capire, continua a dare spazio al mio sogno di amore, all’amore che tu mi hai scritto nel cuore.”

E Dio si fa incontrare all’appuntamento: “Non temere, ti voglio accanto a Maria per aiutarla a crescere, per aiutare a far crescere lei e far crescere il Salvatore, il Messia. Mi dai la tua statura morale di padre, la tua dignità di lavoratore, la tua delicatezza, la tua sicurezza, la tua dedizione?”

Giuseppe, destatosi dal sonno, fece quel che Dio gli aveva chiesto: una frase lapidaria che contiene tutta l’adesione alla volontà di Dio, tutta la decisione di custodire come in uno scrigno, lo scrigno di una vita povera, umile, ma dignitosa e profondamente umana, Gesù. E Giuseppe è stato accanto a Maria, per allenare Gesù perché diventasse quell’uomo che si sarebbe piegato su tutti i mali del mondo, che avrebbe avuto il coraggio di affrontare la croce e che avrebbe riportato a Dio l’umanità.

Una vita data in dono, come deve essere ogni vita umana, capace di aprire sempre alla speranza.

Oggi papa Francesco dà solenne inizio all’anno dedicato a san Giuseppe, “l’uomo – dice – che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà.

San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza: a tutti loro va una parola di riconoscimento e di gratitudine.

19 Marzo 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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