Andate, uscite dal ghetto in cui state rintanati

Una riflessione sul Vangelo secondo Marco (Mc 16,15-20)

Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano.

Audio della riflessione

Mi piace pensare alla vita come a un grande pendolo che oscilla e che sposta i nostri sentimenti, le nostre tensioni ora su una prospettiva ora sull’altra. È il caso del nostro vivere sociale: s’è spostato per tanti anni su idee di universalismo, ora sembra che invece conti di più il particolare, quello che è nostro, che possiamo godere, che ci dà sicurezza e identità, un contorno che ci permette di riconoscerci tra noi, di godere delle nostre tradizioni, di non sentirci espropriati delle nostre radici. La pandemia poi ci ha sconvolto tutti, ci ha interrotto la solitudine, anche se abbiamo dovuto vivere isolati, per bisogno di sicurezza.

Forse si stava fissando troppo su questa ricerca di sicurezza anche il pendolo della vita degli Apostoli, dopo lo sconquasso crudele degli avvenimenti della passione e morte di Gesù, dopo la insperata e ritrovata felicità di vederselo vivo, risorto a ritemprare forze e stimolare volontà. Era stata di nuovo ricomposta la piccola comunità. Certo tutto non era più come prima, ma la tentazione di riportare il messaggio di Gesù al livello del tamponamento consolatorio della vita di ciascuno era forte. E Gesù interviene e dà un’altra oscillazione al pendolo, una oscillazione definitiva: “andate in tutto il mondo” è là che mi troverete d’ora in avanti, non qui. Il mio messaggio, la mia vita, la mia forza è nelle vostre mani e va spesa nelle strade del mondo. Il mio compito su voi, di tenervi uniti, assieme, è finito. Io sono con voi per sempre, tutti i giorni fino alla fine del mondo.

Non li abbandonava, ma dava loro appuntamento fuori dal guscio delle piccole appartenenze, dei piccoli equilibri di coscienza, delle fragili identità da bonsai. Il mondo è la piazza del Vangelo, le strade dell’uomo sono le direzioni, tutta la sete di amore, di pace, di verità è invocazione per cercare nuovi orizzonti.

Tutte le sofferenze sono indicazioni di rotta. La fede non è un bene da seppellire nella vita come una moneta preziosa. Quando tornerai a scavare non la troverai più, non sarà più fede, ma ideologia, potere, comodità, egoismo, archeologia, museo, muffa. La fede si fortifica e cresce solo se la doni. Gli apostoli sono partiti tutti. Noi invece ci siamo spesso seduti. E questo posto in cielo per noi?

Scriveva Flavio, un giovane universitario di Verona, stroncato da un cancro: “il mio cuore è spezzato, il mio cervello stanco il mio corpo invecchiato e non mi resta che pianto e amarezza… non so più se avere nostalgia della vita o desiderio della morte. Ti esonero dal ricordarmi la storia di Giobbe che si gratta la rogna, del figlio di Dio crocifisso, di Paolo che scioglie le vele: le conosco, ci credo e prego tutta questa storia a lieto fine… per ora indugio nel sepolcro, non svegliarmi… E alla fine, affascinato dalla vita piena di Gesù scriveva: salirò in cielo e sarò per quanto ne sono capace, stella del vostro cammino; tutto il buono, il bello, tutto il vero, il giusto lo porto con me.

Ora chiedo al Signore che mi lasci andare e chiedo una benedizione per te e la comunità. Tu, marinaio capace, mi troverai sempre nel cielo notturno. Me ne vado con la stessa pace nel cuore di Simeone. Lascia che il tuo servo vada in pace perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza. Flavio, la tua nuova vita ci interessa.

16 Maggio 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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