Padre, non me li abbandonare

Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 17, 11b-13) dal Vangelo del giorno (Gv 17, 11b-19)

«Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.
Quand’ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.» 

Audio della riflessione

Abbiamo tutti negli occhi il volto sorridente di un bambino, la contentezza di un giovane, la soddisfazione più compiuta, ma non meno profonda di un adulto … che stanno vivendo un momento bello della loro vita: la gioia di stare con veri amici, il sogno di un amore che sconvolge e si irrobustisce, l’intima serenità e felicità di un papà e di una mamma che vedono la famiglia crescere nella concordia e presagiscono un futuro pulito e sicuro per i figli.

La gioia è una esperienza profonda del cuore umano: è sovrabbondanza di bontà, è sentirsi amati, è amare la vita e goderne l’intima bellezza.

Gesù è abitato dalla gioia, è la gioia in persona! La sua presenza tra gli uomini, la sua intimità col Padre, la consapevolezza del compimento della sua missione, il desiderio di salvezza e di perdono che legge nel cuore degli uomini, il loro bisogno di un Padre, di una casa, di una liberazione dal male, sono tutti motivi che  risuonano nel cuore di Gesù come pienezza di vita, come amore dilatato, come gioia piena … e questa gioia la vuole per tutti coloro che lo seguiranno, la chiede insistentemente al Padre: sa che i suoi discepoli, che sono la nostra immagine, non reggeranno da soli allo scandalo della sua morte, ma vuole che nel loro cuore, come nel cuore di ogni cristiano, ci sia non solo una riserva, ma la pienezza della sua gioia: “Voglio che abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Chi mi segue deve sapere che la strada è difficile, che la croce sta già piantata lungo ogni sentiero, ma deve sentirsi inscritto in maniera indelebile nel cuore il tuo dolce amore di Padre, che sei la pienezza della mia gioia”.

Essere cristiani è sentirsi pensati e collocati dentro questa accorata preghiera di Gesù, è tenere per certo che Gesù non ci lascia mai soli, continua a farci crescere, a riempirci di doni, di consolazione, di sicura speranza, di dolcezza intima.

Ogni uomo e donna deve sentirsi “pensato” da Gesù, deve provare la gioia intima di essere sempre nella sua preghiera al Padre: ci ama a uno a uno, pensa a tutte le traversie della nostra vita, registra le nostre debolezze, conosce le nostre infedeltà, intuisce anche solo un minimo desiderio di autenticità e di verità, ed è desideroso che siamo pieni della sua gioia, una gioia interiore, profonda, che si chiama Spirito Santo, il Consolatore, colui che nella quotidianità della vita ci tiene aperto il cielo e ci guida per le nostre buie strade della vita … e questo Spirito Santo noi continueremo a pregarlo dicendo “Vieni Spirito Santo!”

19 Maggio 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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