Una riflessione sul Vangelo del giorno (Gv 15,26-27;16,12-15)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Ce ne è voluta di pazienza e di fatica a Mosè per riuscire a costruire un popolo di persone libere. S’era illuso che una volta portati fuori dall’Egitto, tutto fosse già fatto.
Liberazione invece non è sinonimo di libertà. Il carcerato che esce di prigione esulta, è contento, può finalmente vivere come vuole, andare dove vuole, ma se non sta attento l’abitudine, la coscienza della sua schiavitù ha il sopravvento e lo trovi in una grande piazza a disegnare coi suoi passi ancora il perimetro della sua cella.
Per diventare liberi occorre cambiare testa, non rimpiangere più il passato non voltarsi indietro, costruire cose nuove inventare relazioni nuove! Non è stato sufficiente far cadere il muro di Berlino, la cortina di ferro, per essere popoli liberi: Quante involuzioni ancora, quante nostalgie.
La stessa cosa capita a noi cristiani: Siamo stati liberati da Cristo, ma occorre qualcuno che ci rende liberi!
Mosè in una ricorrenza che distava sette settimane dalla liberazione nel Sinai ha dato al popolo una legge, una costituzione perché si sentissero un popolo non una orda di schiavi.
Gesù, sette settimane dopo la liberazione della Pasqua, ci regala una nuova costituzione per farci vivere da liberi: non è più un codice di leggi in cui potersi riconoscere, ma una persona viva, lo Spirito!
Lo Spirito Santo è la nuova legge scritta nel cuore che ci cambia dall’interno, è il dito di Dio che ci modella e che costruisce in noi i lineamenti di Gesù: è la sua presenza dolcissima che ci sostiene, che rende dura la nostra faccia contro ogni difficoltà – di fatto si chiama Paraclito, consolatore, forza, spirito di verità.
Lavorerà di cesello nella vita dell’uomo per renderlo capace di verità … insomma, la vita cristiana è una vita, con tutte le innumerevoli tonalità, ricchezza dell’umanità, non è o dentro o fuori, o uno stampino che livella tutti; l Spirito ne è l’artista che ci condurrà alla pienezza della verità di Dio e nostra.
Questo artista è una persona viva: abita in noi, ha un carico di doni inimmaginabili, sette, per dire un numero perfetto che non fa pensare alla qualità, ma alla pienezza che rappresentano per la nostra vita personale, per la nostra chiesa, per la comunità degli uomini e delle donne, per ogni famiglia, per ogni legame di amicizia.
Si inscrive nella vita di ogni cristiano con un sacramento proprio: la Confermazione, immissione dello Spirito in ogni persona, già anticipata nel battesimo, e oggi completata.
E’ un fuoco che deve sprigionare dono e missione in ogni cristiano, testimonianza e per tanti anche martirio, vita donata fino all’ultima goccia come Gesù.
E in questa giornata, in cui si compie la pentecoste, ancora diciamo: Vieni Spirito Santo.
23 Maggio 2021
+Domenico