Una riflessione sul Vangelo secondo Marco (Mc 8, 31-33) dal Vangelo del giorno (Mc 8, 27-35)
E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Quando ci si incontra, ci si saluta e, se non ci si conosce, ci si fa una presentazione sommaria: nome e cognome, relazione con qualcun altro di conoscenza vicendevole, professione, luogo in cui si abita, motivo per il quale ci si trova in quella occasione, se non è evidente dalla situazione, e qualche altra nota … una sorta di carta di identità che dice qualcosa, ma che copre ancora molto, se non tutto. Occorrerà parlare a lungo, fare qualcosa assieme, uscire dalla ufficialità e superficialità dei saluti per sapere chi è la persona con cui stiamo parlando.
Molte volte può anche capitare che si frequentano dei compagni di gioco, di scuola o di lavoro, ma non ci si conosce mai: si sanno solo le informazioni da carta di identità e si scopre solo dopo anni di frequentazione chi veramente si è, quali affetti, quali risorse e problemi, quale fede, quale impegno sociale, quali sentimenti, quali sogni e attese si nutrono nella vita di ciascuno.
Gesù aveva con sé, da un po’ di tempo gli apostoli: con loro condivideva il cammino, la missione, le idee, le attese, il progetto di Regno di Dio, ma vedeva che i discepoli facevano fatica a entrare nel suo ordine di idee e un giorno domanda “che dice la gente di me? Come mi pensa?”
Lui vuol però sapere chi pensavano loro stessi che egli fosse! E’ una domanda che tutti ci facciamo su Gesù. “Chi è Gesù per me?”
Anche noi abbiamo tante risposte, ma molte delle nostre non vanno al centro della verità che è Gesù, come quelle degli apostoli! Gesù, per loro, era sicuramente un predicatore, un uomo buono e attento alle persone, un taumaturgo, un uomo socievole, affabile, deciso, abile nel trascinare verso il bene, coraggioso nei confronti di tutti, capace di tener testa a dotti e sapienti, a scribi e farisei, un uomo religioso, di preghiera, sobrio.
Così si potrebbe desumere da quanto Gesù faceva da tempo nel suo pellegrinare continuo per le strade della Palestina … ma questo non era proprio sufficiente: come avrebbero potuto sostenere da lì a poco la vicenda della croce? Come avrebbero potuto capire lo scandalo della passione se non si ponevano su quell’altro piano che spesso tentava di far balenare davanti alle loro coscienze?
E’ solo Pietro che riesce ad avere le idee chiare: Tu sei il Cristo.
Aveva intuito in Lui la sua vocazione più profonda: tu sei il mandato, sei colui che Dio ci ha messo e promesso da secoli, sei l’atteso da tutto il popolo, sei la ragione che tiene in vita la speranza di Israele, sei la presenza di Dio che non ci abbandona mai, sei l’amore senza riserve di Dio per l’umanità, sei il figlio di Dio!
Aiutaci però a capire che questo amore ti porta alla croce.
12 Settembre 2021
+Domenico