Una chiamata che ci rivoluziona la vita

Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 9, 9-13)

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Molti di noi hanno sentito nella vita una chiamata che li ha messi in  discussione, in moto, in cammino verso mete impensate: era una momento in cui abbiamo visto davanti a noi una strada … da sperimentare almeno, perché qualcuno ce ne ha entusiasmato … e Matteo, l’apostolo, stava seduto al banco delle imposte,e dava quasi l’idea di uno che non si muove … è come il paralitico del fatto appena raccontato ai versetti precedenti nel Vangelo: Là c’era il paralitico che non si poteva muovere, fissato nel suo male, là c’erano seduti gli scribi e i farisei che criticavano Gesù, qui ci siamo noi forse sempre seduti, statici, adattati, senza grinta, senza speranza, intenti a farci i fatti nostri, a vivere di virtuale, di smartphone, di fiction

Per Matteo era lo spazio di un mestiere di collaborazionista dov’era seduto, con l’occupazione romana, quindi inviso alla gente e irreligioso rispetto al  modello di stato ieratico che esisteva in Israele: era un mestiere facilmente orientato a soprusi e ingiustizie.

Su questa staticità, “stava”, irrompe un verbo perentorio di Gesù: “seguimi!”.

E’ un imperativo risuonato nella vita di tutti i discepoli: “Vienimi dietro, vieni con me, molla tutto e sta con me; ti indico io la strada della vita! La tua ricerca ha un approdo sicuro”.

E’ una parola creatrice che restituisce Matteo a se stesso, restituisce ciascuno di noi alla nostra responsabilità.

Perché chiama? Che possibilità ha? che titoli gli danno questa possibilità? Lui è la via, la verità e la vita!

Questo imperativo deciso e perentorio indica come il seguire Gesù non è una nostra iniziativa, non è un cammino dell’uomo, ma di Dio tra gli uomini, di Dio che ci guarda e chiama, è una risposta a un  invito di Gesù.

Seguire Gesù è vivere secondo i suoi criteri, è smettere di andare per strade di morte e avere sempre davanti Lui, sapere che Lui è una guida sicura: in Lui troviamo le risposte alle domande profonde dell’esistenza, sulla felicità, sul futuro, sul senso della vita.

I pubblicani – peccatori – ai tempi di Gesù, nella sua terra erano esattori di tasse, e non si detesta qualcuno soltanto perché lavora all’Intendenza di finanza, ma gli ebrei, all’epoca, non pagavano le tasse a un loro Stato sovrano e libero, bensì agli occupanti Romani; devono finanziare chi li opprime, e guardano all’esattore come a un detestabile collaborazionista. 

Matteo fa questo mestiere in Cafarnao di Galilea: col suo banco lì ben in vista, con qualche intensa sciabolata di luce che lo mostra ai passanti … Gesù lo vede poco dopo aver guarito un paralitico, lo chiama.

Lui si alza di colpo, lascia tutto e lo segue.

Da quel momento cessano di esistere i tributi, le finanze, i Romani … Tutto cancellato da quella parola di Gesù: “Seguimi”.  E lui alzatosi lo seguì: è il verbo stesso che indica la risurrezione; è la posizione superata, il modo di essere nuovo di una vita, di un uomo piegato in due dal peccato, dalla disgrazia o dalla disperazione, senza dignità.

Questo banchiere, chiamato da Gesù, si erge nella sua pienezza, nella sua pienezza di vita, che il fascino di Gesù gli fa intuire.

Ci facciamo una domanda? Noi, siamo gente in piedi o seduta? Siamo capaci di camminare eretti o siamo piegati in due dalle nostre miserie, i nostri peccati, le nostre difficoltà o malizie o paranoie? Oppure siamo “spaparanzati” nelle nostre noie, nella assenza di grinta, nell’adattamento al ribasso, nel lasciarci vivere da altri?

Seguire Gesù non è tenere il piede in due scarpe, ma deciderci per Lui, così risuonano tutte le risposte alla chiamata di Gesù. Decidendo di seguire Gesù, non dovrà più stare seduto, piegarsi su di sé, ma stare in piedi nella sua dignità riconquistata, regalata e uscire sempre come Gesù.

21 Settembre 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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