Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 9,51-56)
C’è un’arte che sta imperversando ai nostri giorni: quella di non decidersi mai, di tenere sempre il piede in due scarpe – diciamo noi -, di rimandare all’infinito quello che è necessario fare oggi; è indeciso il giovane che non riesce a trovare la forza di distaccarsi dalla sua famiglia per crearsene una nuova, e vuol provare a convivere, perché non si sa mai; è indeciso chi deve orientare una comunità verso mete che esigono prendere o lasciare; è indeciso il politico che cerca di cavalcare tutte le possibilità e stare a galla … sempre, ad ogni elezione che ahimè sono ancora sempre rimandate, è indeciso forse anche chi non ha il coraggio della verità e fa il tappezziere: mette pezze a tutti, accontenta tutti, anche quelli che fanno il contrario.
Sarà forse l’arte di governare, non è certo l’arte necessaria per seguire Gesù!
Ci provano in tre a presentare le loro tergiversazioni, le loro indecisioni a Gesù: “Io ti seguirei… si sta bene con te. Mi piace quello che dici, mi piacerebbe vivere come te” … e Lui “le volpi hanno tana e gli uccelli nidi, con me non c’è nessun loculo protettivo dove puoi stare tranquillo con il tuo stereo, il tuo smartphone, i tuoi followers, l’instagram e la tv a cristalli liquidi”.
E l’altro “ti verrei dietro, ma fammi sistemare i miei affetti, non voglio rompere così di netto, non vorrei ferire. Sono già impegnato in relazioni che mi sono costate e che mi danno anche soddisfazione” … e Gesù “se hai deciso non continuare a voltarti indietro credi di fare il delicato, il sensibile, ma non t’accorgi che continui a rimandare, a lasciarti fasciare, non sei capace di dare un taglio netto a tutto e non sospetti ancora che con me hai davanti il massimo”.
“E il terzo: ho deciso di seguirti, ma prima devo seppellire mio padre” … e Gesù “guarda che la cosa più importante è che tu dia la tua vita per incendiare il mondo non per stare ad aspettare gli eventi. Sei una sentinella del mattino o il becchino di un cimitero?”
Gesù è così: non distrugge i sentimenti, ma non si adatta al buonismo! Non spegne il lucignolo, lo stoppino che fa fatica ad ardere, ma vuole radicalità; non gli vanno le mezze misure, le melasse.
Tutti i giovani ricordano negli anni 2000 quando papa san Giovanni Paolo II li spinse con la frase di santa Caterina da Siena ad essere decisi a incendiare il mondo con la nostra fede, con quel famoso “metterete fuoco in tutto il mondo”.
Essere cristiani ancor di più oggi, anche con la pandemia che non si squaglia ancora, vuol dire essere decisi a seguire Gesù Cristo con gioia e convinzione.
28 Settembre 2021
+Domenico