Essere cristiani è stare sempre dalla parte del Vangelo

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 14,25-27) dal Vangelo del giorno Luca (Lc 14,25-33)

In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.

Audio della riflessione

Una vita “riuscita” sta nelle scelte di mezzo tra lo slancio entusiasta del giovane e la ponderatezza eccessiva dell’adulto? Sta nel politicamente corretto che si preoccupa delle sensibilità, delle reazioni, dei malumori da non esasperare, che si prefigge di accontentare tutti? Oppure sta in scelte decise, radicali, senza mezze misure, sbilanciate da una qualche parte e quindi provocatorie, non convenzionali e attendiste?

Fatta salva la classica prudenza e il rispetto di tutti, soprattutto dei più deboli, esclusa ogni forma di giudizio, la vita cristiana che è sempre vita di un uomo riuscito e pienamente realizzato nella sua vera dignità umana, secondo il vangelo, non sta nelle scelte di mezzo, ma nella decisione anche provocatoria di dedicarsi senza riserve al Regno di Dio, di sbilanciarsi dalla parte della giustizia e delle esigenze profonde di verità e libertà da tutti i condizionamenti del galateo.

Per questo Gesù non teme di offendere i sentimenti tenui e dice: chi non odia padre, madre fratelli e sorelle, chi non si butta senza rete di protezione non può essere mio  discepolo, chi non osa abbracciare la sua croce, il suo supplizio, la sua sofferenza, il suo dolore non è degno di stare dalla parte del Vangelo.

Non si tratta di  odio, tomba dell’amore, ma di assoluto primo posto di Dio nella vita di ogni credente, di precedenza assoluta dell’amore su ogni legame o calcolo, di centralità di Dio in ogni vita  e convivenza umana.

Non si tratta di nessun talebanesimo o fondamentalismo, ma di aver chiaro che la fede cristiana ha in sé la forza di ridare significato profondo a tutta la vita, di ridire la sua vera dignità, di essere atto intellettualmente onesto, laicamente dignitoso e umanamente capace di dare senso all’intera esistenza personale e del mondo.

La fede in Gesù ha una sua dignità di razionalità che sta alla pari di ogni ricerca umana, non teme alcun giudizio, né si colloca nell’irrazionale.

Essere cristiani è stare dalla parte del Vangelo, dalla parte del fuoco che Gesù viene a portare sulla terra e che desidera ardentemente che si accenda e porti calore al povero e sostegno al debole.

Il cristiano è uomo di parte, non perché fonda un partito, ma perché sceglie di stare sulla croce come Gesù, di stare dalla parte della bontà contro la malvagità; non avrà mai vita facile, ma vita felice e beata.

3 Novembre 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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