Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 11,18-19) dal Vangelo del giorno (Mt 11,16-19)
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Ci sono giornate in cui ci si mette tutto di traverso: non te ne va bene una … disperato, ti rifugi nell’oroscopo, e così aumenta l’illusione e, a tempo giusto, la depressione … ma ci sono giornate, e sono le peggiori, in cui sei tu che hai sempre una scusa pronta di fronte a tutto e a tutti, perché vuoi stare nella tua comodità: fingi di cercare qualcosa che vale per la tua vita, ma applichi a tutto ciò che ti mettono davanti e a tutti i risultati delle tue ricerche un netto rifiuto.
Esiste un torpore della vita, un egoismo camuffato da serietà, un immobilismo conservatore delle proprie posizioni e dei propri privilegi, che sa spegnere ogni entusiasmo … mi immagino un papà di fronte a un figlio: non c’è nessuna proposta che lo smuove, ma mi immagino anche un giovane di fronte a qualche prospettiva di lasciare il branco, di prendersi in mano la vita, di darle una svolta di autenticità … niente: “il mio pub, la mia latta con cui scarrozzo per tutti i centri commerciali i miei amici, le mie abitudini piccole, piccole … io sto bene così”.
A Gesù capitava spesso di trovarsi di fronte a muri di gomma, a gente incapace di spostarsi di una virgola, incapace di dare slancio alla propria vita. Prima di Lui calcava la scena Giovanni: un fustigatore di costumi, un uomo rude, scomodo, provocatore.
“Figurati se io mi lascio incantare da questo spiritato! Non fa ‘l fanatico!”
Arriva Gesù: la dolcezza in persona, l’uomo di compagnia che non crea distanze né col buono, né col delinquente … “Per chi mi hai preso? Per un sentimentale? Ci vuole altro per me nella vita!” … e anche di fronte a Gesù ha trovato la scusa per farsi sempre e solo i fatti suoi.
E rimani solo nel tuo brodo, nelle tue false sicurezze, nella tua mediocrità felice e la vita ti si spegne ora lentamente, ora in fretta come una sigaretta che fumi sulla porta di casa: decidi una vita senza speranza.
Chi invece è capace di scegliere, viene subito sostenuto da quello che fa: la speranza non è mai senza concretezza, i fatti la dimostrano.
Maria, nella santa casa che veneriamo a Loreto, ha dato gambe alla speranza più grande e più vera: ha detto di si all’angelo che le proponeva a nome di Dio di diventare la mamma di Gesù.
“Sia fatta la volontà di Dio, sono pronta, quel poco che sono è tutto suo, il Signore Iddio me ne renderà capace”.
Fossimo capaci anche noi di deciderci sempre per il massimo bene che Dio vuole per noi e per tutta l’umanità!
10 Dicembre 2021
+Domenico