Una riflessione sul Vangelo secondo Mateo (Mt 1,1-3) dal Vangelo del giorno (Mt 1,1-17)
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram …
Ognuno di noi ha fisionomia, carattere, modo di comportarsi che riassumono le generazioni che lo hanno preceduto: infatti quando nasce un bambino, tutti lo guardano con curiosità e tentano di scorgere nei suoi lineamenti il naso del papà, le labbra della mamma, le tempie del nonno, il modo di sorridere della zia… in questo nuovo volto si concentrano i volti, le fattezze, i tratti dei volti delle generazioni che lo hanno preceduto. Questo è vero anche per il carattere, per il modo di reagire, di affrontare i problemi: nella stessa famiglia si vede che un figlio è calmo come lo zio, un altro ha scatti di impazienza come il nonno, un terzo è deciso come la nonna…
Anche Gesù è nato in un popolo, ha concentrato in sé le caratteristiche somatiche, di carattere, di modo di guardare la vita tipiche del popolo di Israele: è il punto di arrivo di una lunga catena di antenati che hanno dato la vita ai suoi nonni, fino ad arrivare a Maria… e la cosa sorprendente è che in questa catena non ci sono tutti stinchi di santo, ci sono anche violenti, peccatori, irregolari, inadempienti alla legge di Dio.
Il vangelo di Matteo presenta questa genealogia verace, un insieme di nomi ebraici che facciamo fatica anche a leggere, che mescola a santi ed eroi, delinquenti e bestemmiatori: è proprio vero che Dio, facendosi uomo, si è fatto carico di tutta la nostra umanità.
E anche oggi se viene Natale, Dio non si schifa di prendere su di sé i tratti delle nostre cattiverie, la nostra umanità ferita, le gravi responsabilità degli strateghi del terrore, gli stenti di chi ha fame e l’ingordigia di chi li affama, il desiderio innocente dei giovani che si aprono alla vita e le trame degli sfruttatori che distruggono l’innocenza.
Dio sa di che cosa è fatto l’uomo, ed è proprio dall’interno della sua vita vuol far nascere speranza, vuole aiutare a ritrovare forze che si ritengono perdute.
Abbiamo tutti bisogno di sentirci amati da qualcuno, di non essere lasciati soli, di essere aiutati dal di dentro. Ecco, Natale è avere la certezza che la nostra umanità, con tutte le sue luci e le sue ombre, viene continuamente abitata da Dio e può sperare ogni giorno in un futuro di gioia e di serenità, di salvezza e di pace.
Ma dove trovo questa speranza?
17 Dicembre 2021
+Domenico