Non solo atmosfere

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 2,6-7) dal Vangelo della Veglia di Natale (Lc 2,1-14)

Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.

Audio della riflessione

E finalmente sta arrivando la notte: i preparativi sono terminati, c’è sempre un’ultima corsa da fare a qualche negozio … abbiamo tenuto duro fino a oggi per non scialare e magari, complice l’atmosfera, ci lasciamo andare a comprare l’ultimo regalo inutile. Qualcuno forse ha pensato anche al festeggiato: tra i tanti panettoni, lustrini, pacchetti e regali, ha pensato che c’è un cuore che va preparato e un male che va estirpato dalla vita che spesso si è snodata nella distrazione, nella mediocrità, nel qualunquismo … e si è andato a confessare.

Che vado a dire? Sono sempre le solite cose, i soliti comportamenti che non segnano la mia vita! Mi sembra di tornare bambino a fare elenchi impossibili per concludere un dialogo che oggi trovo pesante, troppo invasivo nella mia esistenza.

Qualcun altro invece si trova bisognoso di perdono: sa di avere una vita che non è all’altezza delle sue possibilità di bontà, gli brucia dentro qualche tradimento di sé e degli altri, gli ritorna alla mente l’offesa fatta e vorrebbe presentarsi a quella culla con la vita meno smembrata e corrotta.

La notte è sempre “magica”: è quella notte che unisce cielo e terra, la notte degli egoismi e della povertà, la notte in cui Giuseppe e Maria si devono adattare negli anfratti della roccia. C’è un brano del Cantico dei cantici che esalta questa corsa tra le rocce dell’innamorato che cerca la sua innamorata … ora l’innamorato è Dio e colui che cerca è l’uomo, gli vuol portare il suo amore.

Il suo dono è un tenerissimo bambino!

Dio cerca l’uomo e lo trova sempre distratto: sicuramente non è la stessa attenzione che pongono a Roma i maggiorenti, la gente, il popolo alla nascita dell’imperatore Augusto. Là tutti si sono accorti! Qui invece si accorge solo chi ha il cuore puro o per lo meno chi, come noi, che abbiamo tanta nostalgia di averlo più pulito e più umano.

È la notte dei sentimenti; non abbiamo paura dei sentimenti!

È la notte delle debolezze di fronte a chi crede di aver carattere a stare sempre duro come una pietra e a non cedere mai all’accoglienza di un dono, ma è anche la notte di chi vuol essere sicuro che c’è una speranza che non tramonta mai: Gesù, il figlio di Dio, l’Emmanuele, il Dio che sta con noi, è qui!

Lo attendiamo! Vogliamo ascoltare le voci degli angeli, vogliamo cantare con loro quello che a tutte le Messe e tutte le volte che ci troviamo assieme esprimiamo: questo è il Santo che ci viene dato da Dio.

24 Dicembre 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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