Proibito guardare in alto

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 4,21-30)

In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: “Non è costui il figlio di Giuseppe?”. Ma egli rispose loro: “Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!””. Poi aggiunse: “In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro”. All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Audio della riflessione

Ha senso ancora oggi avere fede? Non è troppo difficile credere? E’ ancora pensabile oggi, con la capacità di introspezione e di analisi della realtà che abbiamo, rimettere la risposta ai più profondi interrogativi della vita nelle mani di una credenza millenaria, ma proprio per questo troppo arretrata per fare da guida all’uomo d’oggi? Non è ora che ci arrangiamo a trovar risposte per la nostra vita, sulla nostra pelle, senza comodamente abdicare?

La religione cristiana, si dice, ha ormai fatto il suo tempo: è servita per tenere a balia una porzione consistente di uomini che però ora sono maggiorenni e possono bastare a se stessi. Se poi apriamo il nostro orizzonte e lo allarghiamo a 360° su tutto il mondo vediamo bene che il cristianesimo deve fare i conti con altre concezioni e religioni che hanno la stessa pretesa di essere “definitive”.

Ma questo Gesù, non è il figlio di Giuseppe? Non è il solito occidentale che crede di essere il centro del mondo? Che cosa può uscire di buono da questa città di Nazareth dove tutti sanno tutto di tutti e dove Gesù, messo alla prova, non riesce ad essere prodigioso, non fa nessun miracolo, o anche solo un imbonitore come altrove si è dimostrato di essere?

E’ la saggezza di qualche uomo come Lui che deve arrestarci nella via delle ricerche, che deve bloccare le scoperte scientifiche, che deve costringere l’umanità in alcuni tabù che bloccano l’intelligenza dell’uomo?

Potrei continuare … la risposta è nell’aria: l’uomo autosufficiente ha abbandonato l’uomo di Nazareth e ha scelto i maghi, è ritornato a mettere al centro Gea, la dea terra, si nutre di x-files, e di misteri, riscopre miracoli e li crede risposte più vere, anziché delle fiction … inventa l’esoterico e alla fine si costruisce un nuovo vitello d’oro che viene controllato col Dow Jones, col Nasdaq in tempo reale.

Un po’ meno tronfi, veramente ci troviamo oggi nel mezzo di questa pandemia che mette in crisi non solo la fede, ma anche le scienze. In cambio diventano degli assoluti e si mettono al centro i pareri, i talk show, le fake news, le ideologie del tutto private e personali, inventate ad arte per confondere.

La consapevolezza che la morte è normalmente nel panorama di ogni vita, la si nasconde sempre di più, e così avviene degli ultimi interrogativi della vita: è proibito, non politicamente corretto guardare oltre.

Invece Gesù si ripropone nella sua disarmante semplicità e pretesa: “Oggi si è adempiuta questa parola che avete udita. Oggi attraverso di me i vostri interrogativi ricevono risposta, oggi ancora nonostante le grandi scoperte, che potevate fare anche prima se non vi foste applicati a costruire armi, se non aveste investito le vostre energie migliori nel farvi del male, avete bisogno di affidarvi a Dio, di guardare a quel Padre che io sono venuto a farvi conoscere”.

Oggi date voce alla vostra coscienza!

30 Gennaio 2022
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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