Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc4, 31-37)
In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
Che la nostra fede abbia bisogno di essere rigenerata per essere disponibile alle domande degli uomini e delle donne di oggi, è una convinzione di cui ci rendiamo conto anche noi della messa feriale o dell’incontro quotidiano con il vangelo. Le giovani generazioni sono altrove: facciamo fatica a dialogare con loro, a renderle sensibili alla voce dello Spirito … noi che bene o male frequentiamo la chiesa ci vogliamo bene, ma non siamo capaci di aiutare noi stessi e la gente a fare una scelta di fede adatta ai tempi in cui viviamo. Noi preti siamo mangiati dalla vita ordinaria, dal compito pure necessario di offrire i sacramenti, che spesso giungono su un popolo che forse non li accoglie con fede, ma per tradizione
Ma la cosa che ci sorprende, e anche ci scoraggia, è che la società sta sempre di più facendo a meno del cristianesimo, di Dio, della fede, del vangelo e il nostro compito deve essere quello di rendere i nostri paesi, la gente delle nostre parrocchie di nuovo disponibili per esso, come se lo scoprisse daccapo.
Noi siamo convinti che per capire la vita ci vuole molta intelligenza, molta ricerca, molta pazienza, ma soprattutto occorre avere fede. Non è possibile capire la vita se non abbiamo un punto di vista non nostro, ma regalato che ci aiuta a guardare all’esistenza oltre le nostre forze. L’esistenza umana viene da Dio e se viene da Lui è solo Lui che ce ne può dare la chiave. Abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato.
Se poi in questa ricerca, che è fatta di piccole domande, di crisi inaspettate, di momenti di applicazione dell’intelligenza, di momenti di buio, riusciamo a incontrare qualcuno che ha autorevolezza nell’indicarci la via della vita, allora possiamo sperare di trovare la serenità e la fiducia che ci sono necessarie per continuare a svolgere il nostro lavoro, ad accettare quello che la vita ci offre.
Gesù è colui che parla con autorità. Ai suoi tempi la religione era arrivata a un punto di non ritorno. Occorreva tornare a sperare e la speranza non poteva nascere dalla routine, dalla ripetitività come tante volte pensiamo noi, dal rimpiangere i tempi passati, dal sentito dire. Spesso la nostra testimonianza di cristiani per molta gente dà l’impressione di chi inizia un discorso con “mi dicono di dire”, siamo anche tenaci nelle nostre convinzioni.
Sicuramente molto fedeli, ma senza autorità. L’unica autorità cui ci dobbiamo rifare è quella di Gesù. E lo vediamo davanti a un indemoniato, senza usare formule e scongiuri, spesso di sapore magico, con cui si tentava ai suoi tempi di liberare gli ossessi. Al demonio non dice per favore lascialo in pace, ma esprime un comando perentorio: taci, esci da quest’uomo! Non ammette discussioni e Satana sopraffatto non osa resistere. Anzi i demoni hanno paura. Gesù parlava con autorità, non vendeva speranze a buon mercato, era lui la speranza; non cercava mediazioni, ma offriva soluzioni. Per chi cerca ragioni di vita questa è l’unica strada possibile e noi con Gesù la possiamo percorrere. Parlare con autorità è il parlare della chiesa, perché parla a nome di Dio, è il parlare del presbitero, è il parlare di chi ha fede e crede al vangelo.
Parlare con autorità significa parlare in modo che chi ti ascolta desideri non tanto argomentare, ma incontrare la persona del Maestro e affidarsi a Lui.
30 Agosto 2022
+Domenico
Oggi come del resto di ogni giorno il commento al Vangelo da una luce una forza x ricominciare la giornata nella fede e nella speranza che possiamo farcela ad aiutare il nostro prossimo ad incontrare Gesù se” incarniamo ” dico una parola grossa incarnano lo possiamo solo se abbiamo una fede come La Vergine Maria, ma con lei ci incamminiamo ogni giorno, e allora ce la faremo a vivere x essere quei piccoli semi nascosti nel terreno a Suo tempo Dio darà i frutti. Ave Maria
Grazie di cuore x questa comunione .santa giornata