Nemmeno un capello del vostro capo perirà

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 21, 12-19)

Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Audio della riflessione

I molteplici segnali di un non più lento scivolare del nostro mondo verso una possibile fine ci alimenta le classiche paure apocalittiche, che sempre nella liturgia dell’ultima parte dell’anno liturgico, in Novembre, ci vengono proposte nella lettura quotidiana dei Vangeli nella messa.

Sullo sfondo dell’insicurezza cosmica, sul rischio dell’inquietudine politica, che in certi momenti impazzisce letteralmente, sulla durezza della guerra, dell’odio nella famiglia o sulla durezza di una vita che pare di aver perduto ogni senso chi segue Cristo e si fa suo discepolo può sempre rimanere saldo.

Noi fondiamo la nostra stabilità su Gesù Cristo stesso.

Gesù ci dice: “State tranquilli”, perché, per quanto possa apparire disastroso l’andamento delle cose terrene, non ci sarà mai niente di definitivo, nessuna distruzione irreparabile, perché solo Gesù è definitivo.

Decisivo è sempre e solo Cristo.

Questo significa che dobbiamo sempre rispettare la natura e non essere noi coloro che ci affossiamo, coi nostri sfruttamenti e distruzioni del creato.

Chi segue Gesù in mezzo all’insicurezza di un mondo che traballa , all’interno di una società che si ribella, può sempre restare saldo! Gesù infatti, pur dalla croce, ci invita a stare saldi in Lui.

Questa vittoria di Gesù non si confonde con il lieto fine dei film western o delle storielle edificanti a fine sempre bello e facile … sicuramente secondo una prospettiva terrena, la fine sarà un insuccesso, e il giusto sopporterà ogni contrarietà e pena, ci alleniamo ad essere sconfitti, a perdere ogni via di scampo … i poteri di questo mondo faranno guerra a queste piccole, ma stabili sicurezze.

Resterà sempre la sicurezza della parola di Gesù: “Nemmeno un capello del vostro capo perirà”.

Gesù con la Pasqua non perse nulla e il cristiano non può perdere nulla sulla via della Croce e del suo insuccesso, perché la Pasqua ci restituisce tutto vittorioso e trasformato, il mondo, l’eternità, la gioia con Gesù.

23 Novembre 2022
+Domenico

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Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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