Una riflessione nel giorno di Natale 2022
Il Natale che si preannuncia come sempre, dentro contraddizioni e cattiverie impensate … è un Natale di guerra, proprio ancora qui in Europa dove abbiamo già fatto tanti altri Natali di guerra … e forse siamo rassegnati perché nemmeno il giorno di Natale i grandi si accorderanno su una tregua.
Auguriamo ai soldati in guerra che la facciano loro contro ogni comando senza cuore o con nel cuore troppo odio. Di qua e di là dal fronte sono tutti uomini e donne, tutti fratelli e sorelle.
Noi vogliamo avere fede e alzare lo sguardo al vero Natale, migliore di ogni Natale commerciale, e supplichiamo il santo Bambino che ci cambi il cuore e ci regali la pace.
Siamo amati dal Signore: questa è la vera, grande notizia del Natale! Non è appena un po’ di buonismo che ci mettiamo addosso per l’occasione: noi facciamo festa perché Dio Padre ci ha dimostrato tutt’intera la sua buona volontà di salvarci e ci ha dato senza condizioni e senza calcoli la sua grazia – il suo amore gratuito – con la nascita di suo Figlio in mezzo a noi.
Saperci scelti, chiamati, benedetti… dunque non siamo stati gettati sulla terra da un destino cieco e dispotico … No, siamo stati pensati, voluti, e perciò amati!
Certo, tu, io, tua moglie, tuo marito, i tuoi figli, tuo fratello, tua sorella, ogni uomo che viene al mondo è un essere debole e tragico, ma ha un valore infinito: vale quanto questo Bambino.
Ma c’è di più: il mistero del Natale oltrepassa ogni possibile immaginazione e ogni aspirazione più audace. Quel bambino, il Figlio di Dio, è tra noi per sempre, è ormai definitivamente nostro, e noi siamo suoi! E’ un mistero che dà le vertigini: la fede cristiana ci comunica l’appartenenza incrociata di Dio che si fa figlio dell’uomo e dell’uomo che diventa con il battesimo figlio di Dio.
Ormai niente e nessuno può più separare ciò che Dio ha congiunto, e mai più saremo condannati a disperarci di essere di terra, se la terra è diventata la casa dell’Emmanuele, il Dio-con-noi.
E così ci è non solo consentito il sogno, ma ci viene effettivamente garantita la certezza più impensabile: che anche il dolore più atroce può diventare luogo dell’amore, e anche l’abisso della nostra miseria può accogliere la misericordia, e anche la disperazione più nera può tramutarsi nella speranza più viva e ardita.
Questo natale, Signore, concedici.
25 Dicembre 2022
+Domenico