La domenica è un dono che si fa diritto di un cristiano

Una riflessione sul Vangelo secondo Marco (Mc 2,23-28)

In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. 
I farisei gli dicevano: « Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni?».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato»
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Audio della riflessione

Certo modo di concepire le cose anche di Insegnarle ha potuto far apparire la religione cattolica un complesso di verità da credere e di precetti da osservare. E’ un concetto non molto dissimile da quello che avevano gli scribi e i Farisei nei riguardi della propria religione: l’esempio più classico è quello  dell’osservanza di un riposo assoluto il giorno di sabato.

 Ma Gesù che pure ha affermato di essere venuto non “ad abolire la legge ma a darle compimento” a riguardo delle prescrizioni tradizionali manifesta per sè ed esige dai suoi uno spirito libero, che trova nelle prescrizioni non un inciampo ma un aiuto per il libero esercizio dei propri diritti.

Noi oggi conosciamo l’importanza e il valore dell’assemblea liturgica, festiva, e anziché esimercene con leggerezza per affermare la propria libertà, affermiamo invece con forza il nostro diritto come cristiani a ritrovarsi con i propri fratelli di fede per attuare con gioia il sacrificio di lode al Padre. Se viviamo la festa da cattolici come un diritto, saremo anche più decisi a richiedere che la domenica  sia un giorno di riposo, proprio perché abbiamo il diritto tutti di festeggiare il Signore.

 Purtroppo anche noi cristiani siamo quelli che non praticano più la domenica: accampiamo tutte le scuse possibili e immaginabili e di conseguenza non facciamo valere il nostro diritto di riposo o di assemblea con tutti gli altri fratelli che sono cristiani come noi. Certo, come sempre un diritto se lo si vuole rispettare costa. Ce ne vuole di convinzione e di comune disponibilità a vivere una giornata con tutti gli altri nel sacrificio di lode a Dio Padre!

Oggi sta a fatica emergendo una mentalità più rispettosa di questo diritto, più attenta al riposo di tutti in uno stesso giorno. Così si può anche ridare corpo alla vita di famiglia, dove il trovarsi tutti: genitori e figli, adulti e ragazzi, papà e mamma  a vivere un tempo di vita assieme permette il ricomporsi di una unità concreta, purtroppo sempre  frantumata ogni giorno con orari diversi di lavoro, di studio, di impegno sociale.

Se la domenica si è sfasciata così, è anche colpa di noi cristiani che le anteponiamo tutto: lavoro, sport, commercio, affari, distrazioni obbligate. Non è più una finestra aperta sull’eternità, come veniva vissuto il sabato dagli ebrei, ma un continuo adattamento disordinato ai bisogni. Invece dobbiamo far diventare la domenica il giorno dei sogni, della gioia di vivere assieme, del riposo per ridare alla nostra vita la bellezza di una pace e serenità regalataci da Dio e da noi coltivata con gioia.

17 Gennaio
+ Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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