Ci sentiamo pensati e amati da Dio

Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 17,11b-19)

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Audio della riflessione

Abbiamo tutti negli occhi il volto sorridente di un bambino, la contentezza di un giovane, la soddisfazione più compiuta, ma non meno profonda di un adulto che stanno vivendo un momento bello della loro vita: la gioia di stare con veri amici, il sogno di un amore che sconvolge e si irrobustisce, la intima serenità e felicità di un papà e di una mamma che vedono la famiglia crescere nella concordia e presagiscono un futuro pulito e sicuro per i figli. La gioia è una esperienza profonda del cuore umano, è sovrabbondanza di bontà, è sentirsi amati, è amare la vita e goderne l’intima bellezza. Gesù è abitato dalla gioia, è la gioia in persona.  

La sua presenza tra gli uomini, la sua intimità col Padre, la consapevolezza del compimento della sua missione, il desiderio di salvezza e di perdono che legge nel cuore degli uomini, il loro bisogno di un Padre, di una casa, di una liberazione dal male sono tutti motivi che risuonano nel cuore di Gesù come pienezza di vita, come amore dilatato, come gioia piena. E questa gioia la vuole per tutti coloro che lo seguiranno. La chiede insistentemente al Padre.  

Voglio che abbiano in sé stessi la pienezza della mia gioia. Chi mi segue deve sapere che la strada è difficile, che la croce sta già piantata lungo ogni sentiero, ma deve sentirsi inscritto in maniera indelebile nel cuore il tuo dolce amore di Padre, che sei la pienezza della mia gioia.  

Essere cristiani è sentirsi pensati e collocati dentro questa accorata preghiera di Gesù, tenere per certo che Gesù non ci lascia mai soli, continua a farci crescere, a riempirci di doni, di consolazione, di sicura speranza, di dolcezza intima. Ogni uomo e donna deve sentirsi pensato da Gesù, deve provare la gioia intima di essere sempre nella sua preghiera al Padre. Ci ama a uno a uno, pensa a tutte le traversie della nostra vita, registra le nostre debolezze, conosce le nostre infedeltà, intuisce anche solo un minimo desiderio di autenticità e verità, ed è desideroso che siamo pieni della sua gioia, una gioia interiore profonda che si chiama Spirito Santo, il Consolatore, colui che nella quotidianità dei giorni ci tiene aperto il cielo e ci guida per le nostre buie strade della vita. 

E noi sempre siamo  a sentirci dire di questa gioia dalla esperienza drammatica di Pietro. Aveva tradito, che riferimento poteva essere per una chiesa che nasceva fragilissima? Eppure, Gesù, lo ha scelto e lo Spirito Santo lo ha purificato e reso forte. Aveva sbagliato, ma la roccia che era stato chiamato ad essere non si è infranta per la forza dello Spirito. Siamo anche noi a chiedere a Dio la forza di diventare testimoni coraggiosi di Lui, di accoglierci tra di noi perché siamo stati prima di tutto accolti da Lui. Nessuno di noi è accolto a caso, siamo tutti dentro questa grande preghiera di Gesù a Dio Padre e per questo chiamati alla sua gioia. La dignità di cristiani non ce la dona l’indice di gradimento o la simpatia degli amici, ma lo Spirito di Gesù, come fu data a Pietro che è la roccia della chiesa nella persona di Papa Francesco ancora oggi.  

Maria Ausiliatrice che oggi celebriamo ci accompagni sempre e ci sostenga nel quotidiano cammino credente. 

24 Maggio
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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