Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Audio della riflessione.
È già così complicata la vita con tutto quello che c’è da fare! Lavoro, studio, spostamenti, famiglia, malattia, fatica, stress, vita di coppia, figli, amici, contrattempi, disgrazie, code in automobile, code in aeroporto, code al check-in, code alla posta….
Non vale forse la pena di semplificarla al massimo?
Invece ci si mettono anche i preti ad aumentarne il carico. Ho lavorato tutto il giorno, tutti mi hanno fatto salire la bile e adesso c’è anche il prete che tormenta. Una riunione, una messa, l’incontro dei catechisti, la scuola della Parola…
Ad essere sincero però mi accorgo sempre più che mi si apre un buco nei pensieri, nei sentimenti, nelle relazioni, nelle mie solitudini di pendolare, che non è colmabile con le tagliatelle o con lo stare tutta sera con gli amici al pub a sparare idiozie e che si allarga sempre di più aumentando il peso di tutto il resto.
Avere fede è un peso o fa parte della gioia di vivere? È meglio essere spensierati, superficiali, prendere le cose come vengono, divertirsi, non complicare la vita con troppi pensieri o si diventa più uomini e donne se con la fatica dei nostri pensieri cerchiamo risposte più vere, ci affidiamo a un oltre? La vita è così misteriosa o basta prenderla come viene, stando in superficie? Contano di più i tormentoni, le leggende metropolitane o una bella partita e qualche ora di palestra?
Gesù non ha mezzi termini nel dire che il suo giogo è soave e il suo peso è leggero. Anzi si offre con semplicità e decisione. Non sai dove andare? Ti senti dentro un vuoto? Hai capito quanto hai sbagliato nella vita, non hai più voglia di vivere? Credi che sia già detta l’ultima parola sul tuo futuro? Venite a me voi tutti che siete affaticati e io vi darò forza, vi abbraccerò, vi farò sentire il calore della mia passione per voi. Conosco in quanti tranelli potete cadere, so che il male vi sembra più forte del bene, conosco molto bene come basta una stagione di balordaggine per segnare di pianto tutta la vita, ma io ho in riserbo per voi la gioia di un abbraccio, la forza di una ripresa, la luce di una strada nuova, capace di darvi felicità.
La fede che vi dono non è una droga che crea dipendenza e da cui fate fatica a liberarvi: la fede non è un peso in più da portare; è come l’amore. Che sarebbe la vita senza amore? Credere è volare, è il sole al posto della nebbia, non i catarifrangenti o le lampade allo iodio; è l’aria pura invece dello smog, è la sicurezza invece della depressione, è la libertà non il metadone. Siete fatti a mia immagine e so che cosa abita nel vostro cuore. Oltre le vostre guerre c’è una pace vera. Questo diceva Gesù a Francesco, quando gli parlava dal crocifisso di San Damiano e con questa proposta nel cuore non poteva non cambiare sé stesso e cambiare il mondo.
Credere non è solo staccare la spina, ma inserirla ancora di più nel cuore della vita e trovarvi la speranza necessaria per vivere. È avere il coraggio di stare con Gesù, di metterlo al centro delle nostre sequenze di desideri e di sogni, di progetti e di tentativi di vivere. Gesù è bello perché è Lui.
Queste verità sono nascoste agli opinionisti e ai conduttori di talk show, non hanno posto nei concerti rock, ma sono lampanti per i semplici; le percepisci quando riesci a far sorridere uno sfortunato, brillano sul volto dei poveri, ti prendono quando non hai paura della croce.
09 Luglio
+Domenico