La conversione è donata ai semplici

Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-27)

In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Audio della riflessione.

Siamo sempre ammalati di grandeur. Se dobbiamo essere veri cristiani dobbiamo fare cose grandi; dobbiamo avere strumenti ampi di comunicazione, bisogna far sentire la nostra pressione perché tutti si comportino bene, avere a disposizione finanze consistenti per competere e costringere le altre banche a investire per i poveri; essere sempre molto competitivi, poter influire sulla vita delle persone con potenti mezzi di informazione. Certo tutto a fin di bene, onestamente, alla luce del sole.  

Gesù invece è di parere completamente diverso. Ha un programma da proporci, una conversione: diventare «piccoli». Gesù comunica questa strategia della «piccolezza» in una preghiera di riconoscenza: Ti ringrazio o Signore (11,27) perché la possibilità, la conoscenza, la forza di questa conversione l’hai donata ai piccoli. Gli studiosi amano chiamare questa preghiera un «inno di giubilo». Gesù si rivolge a Dio con l’espressione «Signore del cielo e della terra», con l’aggiunta del termine «Padre», caratteristica distintiva della preghiera di Gesù. Il motivo della lode è lo svelarsi di Dio: perché nascondesti…, rivelasti. Il nascondimento riferito ai «sapienti e intelligenti» riguarda gli scribi e i farisei considerati come interamente chiusi e ostili all’avvicinarsi del Regno. È un atteggiamento di sempre, di tutti noi che la vogliamo sapere lunga, che ci crediamo di avere in mano la chiave della verità.  

Gesù designa gli uditori privilegiati della proclamazione del regno dei cieli come gli inesperti della legge, i non istruiti, i piccoli. Il contenuto di questa rivelazione o nascondimento è Gesù, lo svelarsi di Dio è legato inscindibilmente alla persona di Gesù, alla sua parola, alle sue azioni messianiche. È lui che permette lo svelarsi di Dio e non la legge o gli eventi premonitori del tempo finale. Gesù si presenta come colui al quale ogni cosa è stata comunicata dal Padre.  

Nel contesto dell’avvicinarsi del Regno Gesù ha il ruolo e la missione di rivelare il Padre celeste in tutto. In tale compito e ruolo riceve la totalità del potere, del sapere e l’autorità di giudicare. «Nessuno conosce il Figlio se non il Padre» e viceversa «nessuno conosce il Padre se non il Figlio».  

I discepoli sono duri a capire la dignità unica di Gesù come Figlio e lo dimostra attraverso la testimonianza insostituibile del Padre; e nello stesso tempo Lui, Gesù, il figlio unigenito che è Dio, che sta nel seno del Padre è l’unico che può rivelare a tutti il volto del Padre che altrimenti nessuno potrebbe vedere. «Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio, ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato» (1,18). Io che voi potete vedere, toccare, e anche offendere, perché prima o poi mi appenderete a una croce, sono l’unico che vi fa vedere il volto di Dio. Non è il potere, la potenza anche solo organizzativa che comunica Dio, ma la semplicità di un dono senza riserve. 

19 Luglio
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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