Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 19, 23-30)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Audio della riflessione.
Essere ricchi, si dice, è una fortuna. Non hai problemi quando devi comperare qualcosa, hai il cibo assicurato, non rischi di rimanere senza casa, non ti prende l’assillo delle scadenze delle bollette, degli affitti, del mutuo. Ti puoi divertire di più, puoi permetterti qualche avventura, puoi viaggiare, ma non ti puoi comperare né il tempo, né la vita. Anzi, dice il vangelo, se sei ricco non passi per la porta stretta della felicità senza fine, del paradiso. Un cammello non passa per la cruna di un ago. Abbiamo tentato con tante belle interpretazioni di allargare questa cruna dell’ago, immaginando che fosse una porta stretta e bassa, ma non così minima.
Al vangelo non si possono fare sconti. La ricchezza può essere un dono di Dio, ma anche una tremenda fasciatura. Il discorso che fa Gesù non è di tipo marxista, non ce l’ha a morte con i ricchi, che vede solo come ingiusti e ladri, non lotta per la dittatura del proletariato, ma guarda dentro la coscienza delle persone che si affidano a quello che hanno, continuano ad accumulare, se lo tengono ben stretto e non si accorgono che perdono la pace interiore, muoiono dentro e proprio perché muoiono dentro fanno morire anche fisicamente altri di fame, diventano ingiusti.
Sappiamo tutti che i soldi non fanno la felicità, ma tutti li cerchiamo come se fossero la soluzione dei nostri problemi. Sappiamo tutti che i mali più grandi della società, le nostre semplici e tranquille amicizie, le nostre stesse relazioni parentali spesso sono rovinate per quei quattro soldi, per cui litighiamo e che tra l’altro non ci sono necessari per vivere, eppure la tentazione è sempre grande.
Come ci possiamo liberare da tutto ciò? Come si può invertire questa corsa sfrenata? Dice candidamente il vangelo, se non è possibile agli uomini, è possibile a Dio. E’ da un nuovo rapporto di fede con Dio che si può vincere l’incanto della ricchezza, è la contemplazione di lui povero che ci può far cambiare vita e aiutare a dare al denaro il suo semplice e giusto posto, solo per vivere e fare dono come Dio ha fatto di sé con noi.
Oggi a 7 giorni della festa dell’Assunta la chiesa celebra la festa di Maria Regina. E’ certo regina non dei soldi, non della ricchezza, non del sopruso o di un qualche regno che tiene sotto tutti con la corruzione, ma regina del mondo del vangelo, del mondo di Gesù, di una terra che sa farsi accoglienza di tutti e soprattutto dei più poveri. E’ regina del mediterraneo, dove troppa gente annega in cerca del necessario per vivere e vuol essere regina anche dell’ Europa se si apre all’accoglienza generosa; è regina della famiglia se i genitori quando si sono sposati l’hanno invitata a nozze perché non avevano più vino o oggi si ricordano di fare tutto quello che Gesù loro chiede. E’ regina della pace se siamo capaci di perdono, di accordo, di giustizia e di carità. E’ regina del cielo e della terra lassù in corpo e anima come l’abbiamo celebrata all’Assunta e là ci ha preparato non solo un posto, ma un mondo di pace per tutti. Se suo figlio Gesù è re del cielo e della terra e non si presenta se non sul legno della croce, così Maria non ha bisogno di incoronazioni, ma di corone del Rosario con cui tenere in preghiera e in pace tutta l’umanità.
22 Agosto
+Domenico
Sono davvero tanto contenta che finalmente viene evocata la festa di Maria Regina del cielo e della terra si chiude la settimana della Pasqua di Maria la nostra Madre che ci aiuta a vivere da veri figli con la sua intercessione x il suo Si siamo salvi abbia la speranza e la pace nel cuore x la Sua Grande fede .. e x me sofferenza quando tanti figli e figlie consacrati anche sacerdote non si ricordano di questo giorno importante… Io spero tanto che si aprano tanti cuori in questo giorno di festa dedicato a Maria.grazie don Domenico 🙏