Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 13,44-46)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».
Ci aiuta sant’Ignazio di Loyola oggi – il fondatore dei Gesuiti: una figura di cristiano che ha illuminato e forgiato la vita, la mentalità, la razionalità e la spiritualità di papa Francesco – a far diventare queste due belle immagini del Regno di Dio che ci propone il Vangelo di Matteo: un tesoro da snidare e acquisire e una perla preziosa da comperare.
Scoprire qualcosa per cui valga la pena di vivere è la cosa più bella che può capitare a una persona ed è la cosa necessaria che dà a tutti la forza per affrontare il rischioso mestiere di vivere.
Sant’Ignazio l’ha scoperto dopo una vita vissuta nell’incoscienza del grande dono che Dio è per l’umanità di tutti e di ciascuno: tante vite sono annoiate perché godono di un massimo di possibilità da realizzare, ma non hanno una molla interiore per decidersi … e questa scatta nell’uomo quando è folgorato dalla verità.
Il problema non è solo essere liberi, ma essere veri, cioè essere “posseduti” da uno sguardo bello sulla vita da far scattare dedizione assoluta a una causa e in essa incanalare tutte le energie possibili, comprese quelle nuove che si innescano proprio per la soddisfazione di aver trovato qualcosa di bello che ti incanta: è così dello sportivo, del ricercatore, dell’innamorato …
Gesù è stato così nella sua vita: è stato un uomo in cui sono letteralmente scoppiati ideali alti e per questi ha dato la sua vita … e paragona l’uomo a un cercatore di tesori, a un appassionato di cose belle, sorprendenti, capaci di creare felicità.
Non smettere di cercare nella vita: devi stanare da essa i tesori che Dio vi ha messo … solo così sarai felice! I primi cristiani hanno dato la vita per la fede che avevano trovato e che aveva riempito la loro esistenza.
Quando il cercatore di tesori – non il classico tombarolo, come capita da noi – intuisce che in un luogo c’è qualcosa di grande valore, fa di tutto per venirne in possesso! Il Vangelo dice: “vende tutto quel che ha e compra il campo in cui sa di trovare il tesoro” e questo lo fa non con tensione, con avidità, con la furbizia dell’inganno, ma pieno di gioia!
La bellezza per cui siamo creati da una forza di attrazione incoercibile in noi! Così fa l’intenditore di perle … trova, mette in salvo, vende tutto e compera con un atteggiamento: pieno di gioia!
La vita cristiana è gioia soprattutto contro tutta la gente che ci crede rassegnati: Lo fossero tutti come lo sono stati questi cercatori
Di queste esperienze di assoluta dedizione nella gioia è fatto il Regno di Dio: la vita cristiana non è la concentrazione degli scontenti, dei musoni, degli arrabbiati o dei delusi della vita, ma è un popolo gioioso che sa di avere davanti grandi mete capaci di dare felicità e ad esse orienta tutta la sua esistenza, in essa pone i suoi pensieri, per essa costruisce nuove relazioni: non si stanca di comunicare quel che ha trovato, di coinvolgere ogni persona che incontra e condivide con lui passione per il Regno di Dio e chiama tutti a fare festa, la festa della vita.
31 Luglio 2024
+Domenico