Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 11, 28-30)
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
La gioia di sapere che Dio ci è veramente Padre riempie la vita di ogni persona umana e a noi questa conoscenza viene da Gesù che conosce il Padre e ce lo rivela. Ai tempi di Gesù si parlava già di una conoscenza superiore di Dio che mediante determinati riti, introduceva l’uomo in una sorte di misticismo. Esistevano ricerche che si immergevano nella ricerca del divino. Nello stesso giudaismo si parlava anche di questa conoscenza di Dio, ma si diceva che Dio poteva essere conosciuto solo da coloro che egli aveva scelti. E di conseguenza l’unico conoscitore di Dio era il popolo eletto, al quale soltanto, Dio aveva affidato la propria rivelazione.
Ecco perché Gesù ai presenta come unico rivelatore del Padre, la pienezza della rivelazione. Tutto questo e possibile e si giustifica tenendo conto della sua peculiare relazione col Padre, con la sua vita di intimità con Lui fin dall’eternità. Giovanni nel suo vangelo lo dice più chiaramente:” noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. (Gv 3, 11.34ss).
La conoscenza della realtà di Dio non è frutto di speculazioni umane, di ascetismi particolari, che l’uomo pur nella sua onesta ricerca ha fatto lungo la storia, ma ci viene fatto conoscere dalla sacra scrittura, non da una invenzione umana. Il Vangelo di Giovanni a questo riguardo è quello che più si espone nella descrizione della vita intima di Dio e non si ferma a narrare fatti di vangelo, ma soprattutto si immerge nelle parole di Gesù e le porta a conoscenza delle comunità cristiane del tempo e quindi a noi.
Questo modo di testimoniare da parte dello stesso vangelo di Matteo, che, da come è costruito e espresso, è il più vicino alla mentalità giudaica testimonia che la verità di Gesù è più profonda di qualsiasi ispirazione religiosa umana pur fatta evolvere dalle stesse prime comunità cristiane.
Non saranno mai meditate abbastanza le parole dei vangeli, i fatti raccontati, i miracoli descritti. Purtroppo spesso li inscatoliamo nella nostra mentalità che pure va usata e stimolata ad approfondire. Lo Spirito Santo, come dirà Gesù, ha sempre la missione eterna di farci giungere alla conoscenza della verità di Dio.
18 Luglio 2024
+Domenico