Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 17, 10) dal Vangelo del giorno (Lc 17, 5-10)
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
Si sentono spesso dire molti spropositi sul rapporto tra uomo e Dio: lo mettiamo alla sbarra come se avesse commesso “sopraffazioni” nei nostri confronti, lo bestemmiamo senza ritegno … e talvolta con cattiveria perché pensiamo di aver subito da lui dei torti.
Ci permettiamo di insegnare a Lui – al Signore – come deve governare il mondo! Lo trattiamo da datore di lavoro e il nostro rapporto con lui è di tipo commerciale: “Io faccio tanto e tu mi devi tanto”, come se stessimo barattando con lui la nostra esistenza.
Crediamo poi di aver acquisito “diritti” nei suoi confronti perché siamo finalmente riusciti a comportarci bene … qualcuno crede di aver assicurato anche il paradiso perché ha “bazzicato” tanto tempo negli ambienti clericali …
Dio invece si serve soltanto! Siamo servi e basta!
Siamo soltanto servi nei suoi confronti: acquisire una mentalità umile e serena nei confronti di Dio e un assoluto distacco dal rivendicare qualcosa perché ci sentiamo di accampare dei meriti … è segno di grande fede!
Il cristianesimo non è una meritocrazia: non c’è una scalata nella fede data dai meriti acquisiti, dalle opere buone fatte … non ci sono lapidi in paradiso: ci sono solo i gesti di amore gratuiti di Dio, il suo abbraccio, la sua intimissima compagnia.
Verrebbe da dire “giù le mani da Dio”: non crediamo di potercelo tirare dalla nostra, di poterlo fasciare per alcuni servizi che facciamo in parrocchia!
La vita cristiana non è da far pesare a Dio per la restituzione di meriti, ma solo ed esclusivamente per aiutarci tutti ad essere buoni! Del resto, se abbiamo il coraggio di guardarci dentro, troveremmo tante nostre incongruenze e tante approssimazioni.
Il Vangelo ci dice che quando fai del bene al tuo prossimo, quando eserciti un servizio anche importante … sei tu che deve ringraziare le persone beneficiate, perché ti hanno dato la possibilità di realizzare la tua vocazione, ciò per cui ti senti chiamato! Non sei stato in giro a partecipare a una ennesima festa, ma lavorando per gli altri hai realizzato lo statuto della tua umanità, quello che veramente ti rende felice.
A Dio non si va mai con le pretese, ma sempre con la certezza che Lui ci riempie di tutto quello che veramente ci serve e che noi nemmeno sappiamo chiamare per nome.
Per questo siamo servi soltanto, servi di un Dio che non ci abbandona mai.
2 Ottobre 2022
+Domenico