Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 3, 13-17)
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Quando un capo di Stato fa una visita in qualche città o in qualche nazione … desidera, dopo le solite snervanti riunioni ufficiali attorno a vari tavoli, fare un bagno di folla – si dice -, girare per le strade, incontrare la gente, mettersi nella vita normale … è un bagno di folla per modo di dire: è sempre circondato dai suoi gorilla che lo guardano a vista, è ripreso da televisioni, è sempre sotto i riflettori … ma fa bene alla gente vedere immagini di questo genere, che tentano di ridurre il distacco dalle istituzioni.
Ma le istituzioni del tempo di Gesù, a partire dal Tempio, erano troppo selettive, torppo distanti dalla gente, ingessate nei loro “equilibrismi”, incapaci di offrire il vero volto di Dio.
Giovanni, il battezzatore, aveva colto il senso vero della religione ebraica e questa attesa della gente, che si stava cambiando in rassegnazione anzichè attesa, e aveva osato creare non certo una alternativa, ma una vera rinascita spirituale! Lo si capiva dalle sue prediche, dalle sue invettive, dalla sua vita rude, dal carattere focoso, che non attutiva per rendersi più simpatico … e Gesù lo segue.
C’era un fremito di attesa tra la gente: non ne può più di promesse, di speranze ingannate, di ingiustizie subite, di disorientamento generale.
C’è un tempo in cui l’attesa si fa ansia, la domanda pretesa: “ci sarà qualcuno che potrà rispondere a un popolo tenuto in vita da promesse, a una vita che continua a cercare e che brancola sempre nel buio, che deve procedere a tentoni difendendosi da continui inganni? Chi ci può aiutare a destreggiarci tra i mille imbonitori dell’esistenza, tra le mille immagini che ci vendono felicità e che alla fine ottengono l’effetto di convincerci che non c’è?”.
Gesù ha anche Lui il suo bagno di folla, ma il suo è un po’ diverso: nella sua prima uscita pubblica si fa riprendere mentre fa la fila coi peccatori a ricevere il battesimo di Giovanni.
Giovanni ha trovato la strada e la gente fa la fila: nella fila c’è Gesù.
Nel nostro egoismo, nelle nostre furbizie, nei nostri tentativi anche sinceri di trovare risposte alla vita, nel sapere se ancora potremo sperare di far nascere vite in un clima di amore e non in asettici laboratori, di mangiare senza la paura di ingoiarci un veleno, di avviarci verso il declino della vita senza pensare di concluderla con un suicidio disperato, definito morte dolce, nella nostra fatica di tenere alta e esigente una concezione di vita che continua a subire attacchi di comodità, di adattamento al ribasso … ecco, in questa nostra fila si fa trovare Gesù: è in mezzo a noi, folla di peccatori, in segno di solidarietà a dirci che con Lui una risposta c’è, una speranza c’è, non resteremo delusi … e nella nostra fila di vita in ricerca, non si sente sminuito dall’essere simile a noi, anche se in Lui non c’è malizia o peccato …
e in mezzo a noi prega … Nel pregare ci apre il cielo, ci apre alla vita vera, a una iniezione di novità, di energia, di Spirito Santo che incendia di bontà la nostra esistenza … e quella fila di peccatori, di disperati diventa con Lui, con questo cielo aperto, una chiesa in cammino, in cui il suo capo Gesù riceve la sua investitura dal Padre.
Lui è il figlio amato, prediletto, il mandato dal Padre, il frutto di un amore inimmaginabile … e così Gesù si mescola come sempre nei meandri della vita di tutti i giorni.
Io penso che gli sarà nata da lì proprio l’idea del Battesimo, non solo di penitenza come quello di Giovanni, ma di immersione nella sua morte e risurrezione, dove il dono grande della Grazia di Dio non è il frutto di macerazioni umane, di attese sconfitte, ma l’offerta gratuita di salvezza, il bagno nel suo sangue e nel suo Spirito, che qui al Giordano si è fatto sentire e ha cambiato il significato di questo battesimo.
8 Gennaio 2023
+Domenico