Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 17, 20-25)
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
Audio della riflessione.
Esistono almeno tre modi di guardare la realtà dal nostro punto di vista umano: fare delle fotografie che noi crediamo oggettive, ma ciò non è vero perché scegliamo noi l’angolatura, il colore, il lato, lo sfondo.. oppure farne una sorta di radiografia spirituale, cioè coglierne i vari significati, le emozioni, le riflessioni spontanee, studiarne le cause, le origini, farne insomma una storia. In questo secondo caso si esprime di più la nostra soggettività, ci possiamo ingannare, ma cerchiamo di sviscerare la realtà in molti dei suoi aspetti. Qui l’educazione, la formazione, la competenza hanno molto influsso, ma soprattutto lo ha un atteggiamento spirituale che sa forare la realtà per vederne il senso ultimo. Un terzo modo è quello che impone alla realtà un punto di vista esteriore ad essa, intenzionale, che risponde a logiche che la stessa realtà non ha, è quello di presentarla in forma esasperata, uno scoop, qualcosa di sensazionale, eclatante, meraviglioso, rivestito pure da forme colossali. Il regno di Dio invece è una realtà che sfugge a questi tre metodi, è già dentro tutto il reale che sperimentiamo, vi è nascosto. C’è un fiume sotterraneo che scorre e irriga tutta la realtà: è l’azione di Dio, il bene, che non ha bisogno di televisioni, non attira l’attenzione, scava, matura, si propaga in silenzio, si attesta nelle coscienze e non nei rotocalchi o nelle pagine web, non teme fake news.
Tutti i discepoli erano curiosi di conoscere questo regno, questa nuova realtà e Gesù candidamente dice: guardate che il regno è già in mezzo a voi; diceva prima di tutto di sé, diceva dell’amore fatto persona che era Lui, e che loro non si accorgevano di avere. Avevano già cominciato ad adattarsi alla sua persona e non ne intuivano la novità. Lo ritenevano un buon maestro, un buon predicatore, un discreto taumaturgo, ma non certo il Regno di Dio fatto persona.
E’ forse così anche oggi, quando non abbiamo occhi per vedere il bene che si diffonde silenzioso nelle coscienze, nelle vite dedicate di mamme e papà che lavorano in silenzio per il bene dei figli, nelle esistenze semplici e buone di giovani che vanno tutti i giorni a scuola e si preparano con coscienza a dare il loro contributo all’umanità, di ammalati che soffrono terribilmente nel loro letto ogni giorno in unione con la croce di Cristo e continuano così la sua opera di bonifica del mondo e a seminare energie di bene per tutti.
E’ regno di Dio che sta in mezzo a noi la tenacia degli operatori di pace, dei missionari che sollevano i poveri dalla disperazione morale e dalla fame. E’ Regno di Dio in mezzo a noi il servizio quotidiano alla crescita dei ragazzi di tanti educatori che ricostruiscono vite distrutte dalla droga e dal vizio, lo è l’impegno onesto di chi crea lavoro per i giovani. E’ regno di Dio in mezzo a noi chi non si stanca di proclamare la verità andando controcorrente e paga duramente per quel che professa, di chi macina chilometri per portare speranza, di chi viene messo ancora in croce solo perché fa del bene agli altri. E’ regno di Dio chi fa ponti e non muri. Ci sarà un giorno in cui tutto verrà alla luce come un lampo, come capita a noi quando ci scoppia dentro una verità a lungo cercata e finalmente intuita. Prima però dice Gesù, occorre salire su una croce,
occorre cioè farsi purificare fino in fondo dall’amore. E Dio, che non ci abbandona mai ce ne darà la forza.
16 Novembre
+Domenico