Siamo folla e abbiamo fame non solo di pane

Una riflessione sul Vangelo secondo Marco (Mc 8, 1-10)

<<Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati. Erano circa quattromila. E li congedò. Salì poi sulla barca con i suoi discepoli e andò dalle parti di Dalmanùta>>.

Siamo spesso anche noi folla che cerca risposte alle nostre vite, ai nostri affanni, alla nostra fame: Non abbiamo solo bisogno di beni materiali, di cibo, di acqua, ma anche e soprattutto di pace, di serenità, di compagnia, di umanità, di accoglienza.

La folla che si stringeva attorno a Gesù lo trovava sempre disponibile a donare il pane e rinnovare la sua misericordia.

Oggi vogliamo essere noi questa folla che cerca Gesù.

Siamo sicuri che non si stanca di noi, non si scoraggia per la nostra durezza di cuore: Insiste con il suo dono infinite volte.

Tutta la storia è il tempo della pazienza di Dio.

Il pane che il Signore dà ai suoi apostoli prefigura inequivocabilmente un altro pane che verrà dato all’inizio dell’ultimo gesto che Gesù farà per i suoi discepoli, nell’ultima cena.

E in questo gesto cerca di coinvolgere i suoi apostoli: Vince la loro iniziale resistenza, rendendoli strumenti della sua tenerezza.

I suoi apostoli… la sua Chiesa oggi siamo noi ed è a noi che Cristo chiede di aprire gli occhi sulla “fame”, spesso inespressa, dell’umanità che incrociamo nel mondo delle nostre relazioni.

Non siamo predicatori, nemmeno forse cristiani convinti, ma siamo donne e uomini, giovani e ragazze che si portano dentro un messaggio che ci ha tutti stregati, ci ha fatto intraprendere strade evangeliche.

A noi chiede di mettere a disposizione cuore, mani, talenti, beni perché il miracolo della moltiplicazione dei pani raggiunga gli uomini del nostro tempo.

Il clima politico della Galilea di quel tempo era surriscaldato e bastava poco a suscitare fanatismi messianici.

Scriveva allora Giuseppe Flavio: “Uomini ingannevoli e impostori, che sotto apparenza di ispirazione divina operavano innovazioni e sconvolgimenti, inducevano la folla ad atti di fanatismo religioso e la conducevano fuori nel deserto, come se là Dio avesse mostrato loro i segni della libertà imminente” (Guerra giudaica 2,259).

Gesù se ne guardava bene dal far deviare gli apostoli in questi messianismi e a noi pure oggi dice che il centro è Lui e Lui stesso è questo pane spezzato e questo sangue versato, perché lo possiamo seguire anche noi.

Questa moltiplicazione dei pani avviene in terra pagana e quindi offerta in pienezza anche ai pagani.

Le sette ceste di pezzi avanzati sono destinate alle settanta nazioni pagane della tradizione biblica ebraica (cfr Gen 10).

15 Febbraio 2020
+Domenico