Io sono la vita, voi i tralci

Una riflessione sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,1-8) nella festa di Santa Brigida di Svezia, religiosa e Patrona d’Europa.

Brigida di Svezia - Wikipedia
Santa Brigida su una pala ti altare nella chiesa di Salem (Södermanland, Svezia)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Audio della riflessione

Non abbiamo in noi il principio del  nostro essere: siamo un mistero a noi stessi, non riusciamo a trovare ragioni sufficienti di vita se non in una relazione, nella percezione di una linfa che scorre dentro di noi e che ha la sorgente fuori di noi.

“Io sono la vita, voi i tralci: se rimanete in me, farete frutti, la vita non sarà vuota!”

Rimanere è un verbo che la nostra vita, moderna non conosce più: oggi si esige il fare, l’organizzare, telefonare, far sapere, gestire, costruire, riunire, coordinare tabelle, confronti … avere sempre campo per il cellulare … e Gesù dice “rimanete; datevi una calmata, ritrovate la bussola, il centro, tendete l’orecchio  alla Parola, a una buona notizia, al vangelo. Non occorre perdere la pazienza. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.”

Questa semplice idea tenta di tradurre quella più bella e solenne, profonda e coinvolgente del Vangelo: “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

In questa profonda verità, unione, immersione, estasi e contemplazione sta la bella e speciale testimonianza di fede di Santa Brigida, che oggi noi veneriamo, sposa e madre cristiana: a quattordici anni, secondo le consuetudini dell’epoca, il padre la destinò in sposa del giovane Ulf Gudmarsson figlio del governatore del Västergötland.

Il giovane sposo, nonostante il suo nome significasse “lupo”, si dimostrò invece uomo mite e desideroso di condurre una vita conforme agli insegnamenti evangelici: i due sposi vissero per un biennio come fratello e sorella, nella preghiera e nella mortificazione, e divennero Terziari francescani.

Soltanto tre anni dopo le nozze nacque la prima figlia, e in venti anni, Brigida mise al mondo otto figli, quattro maschi (Karl, Birger, Bengt e Gudmar) e quattro femmine (Marta, Karin, Ingeborga e Cecilia).

Era una padrona di casa attenta ai poveri: mescolata con i suoi membri, svolgeva le varie attività domestiche, instaurando un benefico clima di famiglia. Si dedicava particolarmente ai poveri e alle ragazze, procurando a queste ultime una onesta sistemazione per non cadere nella prostituzione.

Fece inoltre costruire un piccolo ospedale, dove ogni giorno si recava ad assistere gli ammalati, lavandoli e rammendando i loro vestiti. 

Dopo una breve esperienza alla corte del re di Svezia, quando nel 1341 i due coniugi festeggiarono le nozze d’argento, vollero recarsi in pellegrinaggio a Santiago di Compostela: nel viaggio di ritorno, Ulf fu miracolosamente salvato da sicura morte. Riconoscendo nell’accaduto un prodigio, lui e Brigida, che avevano ripreso a vivere in castità, presero la decisione di abbracciare la vita religiosa: era allora un’eventualità accettata, vissuta da parecchi santi.

Al ritorno, Ulf fu accolto nel monastero cistercense di Alvastra, dove poi morì il 12 febbraio 1344, assistito dalla moglie. Brigida a sua volta decise di trasferirsi in un edificio annesso al monastero di Alvastra, dove restò quasi tre anni, fino al 1346.

Dopo un periodo di austerità e di meditazione sui divini misteri della Passione del Signore e dei dolori e glorie della Vergine, Brigida cominciò ad avere visioni di Cristo: durante quei colloqui, si sentì eleggere «sua sposa» e «messaggera del gran Signore», avvertendo una spinta a operare per il bene del proprio Paese, dell’Europa e della Chiesa.

Ai suoi direttori spirituali, come il padre Matthias, Brigida dettò le sue celebri «Rivelazioni», frutto delle intuizioni ricevute, che furono poi raccolte in otto volumi.

Fu stimolatrice di riforme e di pace in Europa … e poi l’arrivo a Roma. La prima impressione che lei ebbe di Roma non fu buona, né migliorò in seguito: nei suoi scritti la descrisse popolata di rospi e vipere, con le strade piene di fango ed erbacce.

Il clero le appariva avido, immorale e trascurato: avvertiva fortemente la lontananza da tanto tempo del Papa, perciò gli descrisse nelle sue lettere la decadenza della città, spronandolo a ritornare nella sua sede, senza riuscirci.

Il suo sogno era vedere l’Europa unita e in pace, governata dall’imperatore e guidata spiritualmente dal Pontefice.

Visse nel palazzo di piazza Farnese, pellegrina e riformatrice in Italia, il ritorno temporaneo del Papa. 

Pellegrina in Terra Santapoi ritornò a Roma, col cuore pieno di ricordi ed emozioni: subito inviò ad Avignone il vescovo Alfonso di Jaén, con un’ulteriore messaggio per il Papa, per sollecitarne il ritorno a Roma … e Morì a Roma, vi fu canonizzata e proclamata compatrona d’Europa.

Alle sue «Rivelazioni» la Chiesa dà il valore che hanno le rivelazioni private: sono credibili per la santità della persona che le propone, tenendo sempre conto dei condizionamenti del tempo e della persona stessa. 

Brigida ebbe il merito di mettere le verità della fede alla portata del popolo, con un linguaggio visivo che colpiva la fantasia, toccava il cuore e spingeva alla conversione … per questo le «Rivelazioni» ebbero il loro influsso per lungo tempo nella vita cristiana, non solo dei popoli scandinavi, ma anche dei latini. 

23 Luglio 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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