Sei stato chiamato alla vita? rispondi, vacci, accoglila

Una riflessione sul Vangelo secondo Matteo (Mt 22, 1-3) dal Vangelo del giorno (Mt 22, 1-14)

Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. 

Audio della riflessione

“Mi inviti a nozze” si dice quando qualcuno ti fa una proposta che sta già dentro i tuoi desideri, nelle tue aspirazioni, nei tuoi sogni, quando ti mette in un ambito in cui ti sai muovere al meglio, dove puoi esprimere tutte le tue qualità: sta proprio a significare che è una gioia esaudirla, è un regalo accoglierla questa proposta.

C’è qualcuno invece che a nozze non ci vuol andare: il vangelo parla di un re che invita tutti alle nozze del figlio, ma la festa va deserta … nessuno è disposto a regalare questa gioia al re, a dedicare tempo e allegria a questo suo figlio, e a condividere col re quanto …. questo passo importante per la sua famiglia che cresce e si moltiplica, a fargli compagnia in quel tanto di nostalgia che lo assalirà durante la festa per una vita che si stacca, diventa autonoma e si fa indipendente.

Nessuno accetta l’invito.

La vita intera è un grande invito a nozze e purtroppo molte persone rifiutano la vita, la sopportano, la disprezzano, non la tengono in conto: ne vedono l’impegno e lo evitano; ne vedono le prospettive, ma calcolano solo se sarà faticoso raggiungerle.

E il re vedendo che nessuno veniva alle nozze del figlio ,mandò per tutte le strade, per calli e campielli, per sentieri e siepi, per ponti e stazioni, mandò i suoi servi a chiamare i barboni, i senzatetto, tutti i disperati e abbandonati: quelli sì, sapevano apprezzare il suo dono!

Quanta gente ha voglia di vivere e glielo impediamo con la fame, con la guerra, con la schiavitù, con la violenza … e noi qui ad annoiarci, a drogarci, a vendere morte, a strillare per qualche sgarbo, mentre la maggioranza dei popoli ancora vive di stenti, e ci sa insegnare che la vita va sempre apprezzata, e al suo banchetto anche se povero val sempre la pena di partecipare.

Se poi la vita è la pienezza che ci scrive dentro Gesù, l’invito è da accogliere con il massimo della gioia, perché nella vita Dio non ci lascia mai.

Il senso del nostro vivere sarà sempre un grande e affascinante mistero: qualcuno ci dovrà sempre aiutare a capire perché un giorno abbiamo cominciato a esistere, come questa vita che ci sembra tanto fragile non si spegnerà più, ma rimarrà indelebile nell’universo; c’è stato qualcuno che ci ha chiamato all’esistenza o siamo frutto di una combinazione tra le infinite possibili?

Non solo questa vita non è nata a caso, ma questa nostra esistenza è un invito per ogni uomo e per ogni donna a un banchetto di nozze: non siamo nel mondo a caso e non ci siamo senza meta. Non solo … ma la vita dell’uomo sulla terra si configura come regno di Dio, come regalo di amore di un Padre.

Accettare la vita, quando non sapevamo che cosa era, è stato facile: ci siamo mostrati subito entusiasti, esigenti, egocentrici, attaccati; non abbiamo detto di no! Da bambini ci ha pensato l’istinto della conservazione a sostenerci, l’amore di chi ci ha generato a coltivarci.

Poi … viene per tutti  l’invito a un salto di qualità: “Ci stai a fare della tua vita un dono? Un’opera d’arte? ci stai a passare dall’istinto all’amore, dalla necessità al progetto, dalla dipendenza obbligata alla collaborazione, dalla barbarie dell’egoismo alla civiltà dell’amore?”

E’ l’invito a nozze del Vangelo, è la passione d’amore incontenibile che ha riempito la vita di Gesù, che lo ha portato sulla croce.

E sono cominciate le nostre risposte: “ma io che ci guadagno a lasciare i miei affari, a uscire dal mio comodo loculo … comodo, a tagliare le fasciature dorate delle mie abitudini? Perché non mi posso costruire i miei piaceri, o godere la mia sessualità, o accumulare soldi e comprare affetti? Perché non bado solo ai fatti miei e mi costruisco il mio regno, il mio mondo?”

Ma la forza di Dio è inarrestabile: non pone condizioni! Al suo banchetto ci possono stare tutti! L’invito deve arrivare, non c’è ufficio postale che seleziona, la sua mailing list ha gli indirizzi di tutti. Nessuno può fare da filtro, soprattutto quelli che hanno già accettato il suo invito.

Con chi lo segue è esigente: nessuno può illudersi di sentirsi a posto!

La vita è sempre una sorpresa, si porta dentro sfide nuove … se poi questo banchetto è la vita cristiana, è l’esperienza di una comunità credente, è la vita di fede, questa ha sempre bisogno di prendere il largo, ha bisogno di conversione, di vigilanza e di misura alta.

19 Agosto 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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