Non c’è privacy che consenta offese o turpiloquio

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 12, 1-7)

In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

Audio della riflessione

Si fa tanto parlare oggi di “privacy”, di intercettazioni telefoniche: ti capita di vederti scritto sui giornali quello che hai detto in confidenza agli amici, magari le parolacce e le volgarità a cui ti lasci andare quando sei arrabbiato o quando non hai più nessun ritegno nei confronti di qualche odio che covi nel cuore … il cellulare svela spesso i sentimenti del cuore, le tue trame, i tuoi tradimenti, la tua vera faccia: dietro persone che passano per essere “perbene”, a plomb, sempre sorridenti, emergono caratteri irascibili, egoismi inconfessati, anime malate … e allora non c’è più spazio per l’ipocrisia, o meglio viene fotografata e messa in piazza l’ipocrisia delle persone, la doppiezza della vita, viene tolta la maschera al benpensante che resta nudo di fronte a tutti con i suoi sentimenti veri.

La legge sicuramente interviene per salvare la privacy, ma la correttezza morale delle persone non cambierà perché c’è una legge che giustamente impedisce di mettere in piazza le cose personali: le volgarità che uno dice, l’animo cattivo che nutre, le trame distruttrici velate da sorrisi e compiacenze, i tradimenti dell’onore camuffati da regali, le dichiarazioni di principio inflessibili che stanno assieme ai comportamenti delinquenziali nascono dal cuore, e se questo non cambia abbiamo solo riportato l’ipocrita alla sua solitudine e alla sua gabbia di menzogna.

E’ la coscienza sempre il grande centro cui occorre portare ogni cosa: non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto, dice il Vangelo: ogni uomo è chiamato a fare i conti con la verità e la verità abita nella coscienza. Puoi ingannare tutti, non il profondo di te stesso in cui abita Dio. Qui incontri la verità di te e qui vieni visto da Dio e illuminato dalla sua Parola.

Oggi occorre ritornare ad essere autentici, a far corrispondere alle parole la vita, al volto l’anima: questo dà serenità interiore e apre gli uomini alla speranza di un rapporto di pace e di collaborazione. Non passi la vita a studiare inganni, a coprire, a non far conoscere, a costruirti maschere, ma ad allargarla alla comunione nella verità.

Molto significativa anche per la sua comunione portata nella vita austera dei monasteri nella sua umiltà fu Santa Teresa di Gesù che oggi celebriamo, ed ebbe a cantare “Solo in Cristo la mia vita , solo in Lui confido e spero…. Egli è specchio di giustizia. Egli è forza e mia fralezza, ai miei dubbi sicurezza, norma retta al mio voler.”

15 Ottobre 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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