Ci occorre infusione di energia nuova

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 5,24-25) dal Vangelo del giorno (Lc 5,17-26)

Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.

Audio della riflessione

È bellissimo quando si cammina in montagna a respirare aria fresca, magari arrancando sotto uno zaino, con amici accanto che in silenzio senti col fiatone. È ancora più bello quando sei vicino alla meta, quando, per esempio, stai andando alla Santissima Trinità, a quel bel santuario sotto la roccia e l’ultimo pezzo ti spacca le gambe…. allora ti siedi a prendere fiato: non ti sposteresti più se non ci fosse la meta vicina, se dentro di te non ti fossi deciso di arrivarci, costi quel che costi. Il tuo amico a fianco ti dice: alzati, camminiamo.

Molte volte, nella vita, siamo a terra, abbiamo giù la catena; non c’è più niente che ci motivi. È dolore insopportabile, è tradimento, è perdita di fiducia, è sentirsi ingannato, è un’offesa che brucia, è rimorso per errori stupidi che ci sembravano scelte nobili e coraggiose.

Siamo seduti e stanchi e non abbiamo più forza di rialzarci: c’è un peso più grande di noi che ci incolla al pavimento, ci schianta a terra. È paralisi pura: non si muove più niente.

È così per quel povero uomo che quattro amici fantasiosi e coraggiosi, impudenti e decisi, calano davanti a Gesù scoperchiando il tetto della casa in cui sta parlando.

Gesù s’era rifugiato in casa per difendersi dall’assalto della miseria, ma la miseria è più forte delle convenienze e, soprattutto, l’amicizia la vince sulle convenzioni.

Gesù dice all’uomo paralizzato “alzati e cammina”: È un comando perentorio, che non ammette scuse. È una liberazione, è infusione di energia nuova. E quello si rimette in piedi a camminare.

Abbiamo bisogno tutti di essere rimessi in piedi, di tornare a camminare diritti nella nostra umanità e dignità. La vita spesso ci piega, ma con Dio siamo più forti delle disgrazie e più forti del male. È anche questa la nostra attesa, che diventa speranza certa se è condivisa con gli altri.

Farei un monumento a quei quattro amici che hanno calato dal tetto quell’uomo distrutto e immobile. Se avessimo noi alcuni amici che non ci lasciano soli quando siamo giù di corda, quando siamo disperati. Sono la concretezza della speranza di cui sentiamo l’urgenza.

San Nicola, che viene ricordato oggi in tutto il mondo, lo fu per tante persone povere, senza futuro, ma capaci di chiedere e di pregare.

6 Dicembre 2021
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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