Andate: il Vangelo deve contare sulle ali di chi lo vive

Una riflessione sul Vangelo secondo Marco (Mc 16, 15-18)

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Audio della riflessione

L’uomo è per sua natura un pellegrino, un viaggiatore: lo è stato nei secoli più antichi, quando c’era solo il cavallo o la barca, lo è oggi con tutti i mezzi di trasporto più moderni … fa parte della sua natura essere cercatore, scopritore, contemplatore del creato, della natura … soprattutto, siamo viandanti perché abbiamo dentro di noi una forza incoercibile che è quella di far sapere, di comunicare, di rendere partecipe l’altro della gioia che viviamo.

L’uomo non è fatto per tenere per sé, ma per offrire … e trova la sua gioia nel  condividere! Per questo alla fine del Vangelo di Marco c’è un comando perentorio di Gesù, un comando che destabilizza, che non permette di stare chiusi nel proprio egoismo, ma apre all’inedito di Dio, alla sua novità assoluta: Andate! Non si può star fermi quando hai visto che è giunta la pienezza dei tempi!

Gli apostoli hanno fatto molta fatica a entrare in questo ordine di idee: già era sembrata di averla scampata bella quando hanno saputo che Gesù era vivo, che il Sinedrio non aveva detto l’ultima parola su di Lui … grazie a Dio lo avevano incontrato risorto, dopo i giorni bui della passione e della morte.

“Ecco – si dicono i discepoli – adesso le cose sono state ben sistemate: si sa chi ha colpa, si sa che Gesù è risorto e questo ci dà una grande serenità. Il male non vince, gli inferi sono spalancati per i cattivi … questo Gesù ci ha veramente riconciliati con le nostre radici e ci ha anche aiutato a dare alla nostra vita la sua serenità.”

In questo stato d’animo si sarebbero adagiati i discepoli se non avessero avuto questo comando perentorio “Andate!”.

“Non sono venuto al mondo solo per aggiornare la vostra vita religiosa, sono venuto a portare un fuoco e voglio che divampi! I confini del popolo di Israele sono troppo angusti, occorre prendere il largo! La mia casa è il mondo, la Parola  deve correre ovunque, la salvezza è per tutti!”.

Gli apostoli capiranno come obbedire a questo comando dalla vita, dalle persecuzioni … Paolo lo capisce quando in un processo che volevano intentargli i giudei si dichiara cittadino romano e per questo ha diritto di essere giudicato a Roma dall’imperatore, e parte per Roma, dove annuncerà Gesù, dove il Vangelo prenderà  casa, nel cuore del mondo di allora.

Il mandato di andare è la scelta di Dio di abitare il mondo, dimostrando di non abbandonare nessun popolo, nessuna nazione … e oggi vogliamo ricordare e celebrare questo cambiamento radicale di Paolo che da persecutore diventa perseguitato per amore di Gesù, da nemico acerrimo del Vangelo diventa un suo instancabile annunciatore, fino alla prigionia a Roma e fino al suo martirio.

Ogni vita è un dialogo serrato con Gesù, che non ci molla mai, che ci ama e che da ciascuno di noi si aspetta apertura al suo messaggio, a quel che dice: amore a tutti i fratelli e dedizione alla causa del Vangelo.

E se è cambiato radicalmente Paolo, che da crudele nemico di Gesù, se ne fa portatore instancabile fino al centro della civiltà di allora, Roma, non ci deve essere niente che ci impedisce di cambiare vita e di seguire Gesù.

25 Gennaio 2022
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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