Ho nostalgia di te

Una riflessione sul Vangelo secondo Luca (Lc 18,9-10) dal Vangelo del giorno (Lc 18, 9-14)

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano».

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Ciascuno di noi ha una sua identità, un suo carattere, un suo modo di fare, una sua personalità … i hobby, gusti, preferenze, una sua immagine, una sua figura da presentare in pubblico: insomma, c’è una parte molto fisica che spesso è fin troppo curata, ma c’è anche una parte spirituale interiore, o anche solo psicologica, che ci caratterizza … e fin qui c’è da ringraziare Dio se ci teniamo ad avere una nostra solida personalità.

C’è però un atteggiamento sbagliato che spesso ci prende: affermare la propria identità distruggendo quella degli altri! Questo avviene soprattutto quando giudichiamo gli altri come inferiori a noi per emergere, quando disprezziamo per vantarci, o diciamo malignità sugli altri per stare noi al centro.

Nel Vangelo c’è un episodio molto significativo al riguardo e il peggio è che nel compiere questa operazione si mette di mezzo Dio: un fariseo sta impettito davanti all’altare ed elenca con supponenza tutti i suoi meriti e continua a gonfiarsi dicendo “io” … Io… io… io. Io faccio questo, io faccio quello … è il classico pallone si gonfia, soprattutto quando non è più sufficiente dire “io”, ma comincia a parlar male degli altri … crede che Dio lo accolga perché è lui, il fariseo, il supponente che gli apre gli occhi sulle differenze: “Io non sono come i peccatori, quelli te li raccomando! Poveracci, sono proprio fatti male. Guarda quello laggiù per esempio … invece, io…“.

In fondo alla chiesa, che allora era la sinagoga – diremmo noi oggi – negli ultimi banchi, appena dentro per non disturbare, cogliendo la sacralità del luogo, ma non come muro che allontana, ma come atmosfera che gli dà fiducia, un poveraccio non ha il coraggio di alzare lo sguardo e dice a Dio la sua vita: “non sono ancora stato capace di amarti, tento, ma non ce la faccio, ti ho promesso tante volte che sarei cambiato, avrei voluto almeno qualche volta essere degno del tuo amore, ma ne ho solo la nostalgia. Non ti prometto niente nemmeno oggi, ma guardami, abbi misericordia, compassione, mi basta questa, poi tornerò per le strade del mondo a vivere di tentativi, saprò però che tu mi vuoi bene.

Questi – dice il Vangelo – se ne andò col cielo nel cuore, sicuro che lassù qualcuno lo ama, e l’altro invece ha creduto di organizzare il cielo a suo uso e consumo, e si è ritrovato per le sue strade spaesate, e senza vita.

A noi il Signore chiede continuamente di abbandonarci al suo grande perdono.

26 Marzo 2022
+Domenico

Autore: +Domenico

Domenico Sigalini (Dello, 7 giugno 1942) è un vescovo e giornalista italiano, Vescovo emerito della sede suburbicaria di Palestrina. Una Biografia più esaustiva è disponibile su Cathopedia all'indirizzo https://it.cathopedia.org/wiki/Domenico_Sigalini

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